Belluno, per De Pellegrin un debutto senza sconti. Sfuma l’elezione del presidente
La minoranza vota compatta Perale, Bassi non passa. Critiche sulle linee programmatiche: «Poco concrete e generiche»
BELLUNO. Divisi in campagna elettorale, uniti al debutto in consiglio comunale. Il centrosinistra si ricompatta nella prima seduta del mandato di Oscar De Pellegrin, e sfuma l’elezione del presidente del consiglio. La maggioranza ha proposto Luciano Bassi, eletto con Belluno al centro e consigliere anziano (ha presieduto il consiglio), la minoranza Marco Perale. Serviva la maggioranza dei due terzi, l’opposizione ha votato compatta Perale (9) e i 19 voti di Bassi (due schede nulle) non sono stati sufficienti per proclamarlo presidente. Dovrà essere convocato un altro consiglio entro 15 giorni, sarà eletto presidente chi prenderà la maggioranza dei voti.
DEBUTTO SENZA SCONTI
È stato il debutto, per Oscar De Pellegrin e la sua squadra. Un inizio non privo di emozione, ma nel quale si è anche capito che la minoranza non farà sconti di alcun tipo. Le linee programmatiche di mandato sono state definite «poco concrete» (Nicolini), carenti in molti aspetti strategici (Massaro), delle «linee di indirizzo più che programmatiche» (Bettiol), «generiche, raccontano una città dove sembra che i problemi più grossi siano gli sfalci, i marciapiedi e la sicurezza» (Lucia Olivotto). La maggioranza le ha votate compatta, altrettanto unita è stata la minoranza nel bocciarle.
I PRIMI ADEMPIMENTI
La seduta si è aperta con la convalida degli eletti e la surroga dei consiglieri cessati dalla carica perché sono diventati assessori o si sono dimessi. Da ieri fanno parte del consiglio comunale anche Paolo Capraro, Sebastiano Marotto e Paolo De Biasio (Belluno al centro), Alessandro Farina e Simone Bristot (FdI), Irene Gallon e Marzio Sovilla (Lega), quest’ultimo entrato per le dimissioni di Franco Gidoni. Indossata la fascia tricolore, il sindaco De Pellegrin ha giurato di rispettare la Costituzione, accolto da un lungo applauso.
«IL SINDACO DI TUTTI»
Prima di comunicare la composizione della giunta, De Pellegrin si è ritagliato qualche minuto. «Sarò il sindaco di tutti», ha detto, «la nostra comunità ha bisogno di persone che recepiscano le istanze e le necessità di chiunque. Nessuno escluso». In consiglio, De Pellegrin ne è consapevole, «ci saranno momenti di duro confronto, è normale, ma sono convinto e spero con il cuore che ogni critica e ogni intervento siano sempre mirati all’interesse di Belluno e fatti in modo leale. Ritengo che la lealtà debba essere il collante che tiene insieme l’intero consiglio, da parte mia ci sarà assoluta attenzione».
La giunta «coniuga l’esperienza di chi ha già un ampio bagaglio amministrativo con la freschezza e l’innovazione di chi entra per la prima volta in ambito comunale», ha aggiunto, e a tutti è richiesto «massimo impegno e un profondo spirito di servizio. Dare fiducia ad una persona è un atto di straordinaria importanza e io questa responsabilità la sento sulle spalle. La condivido con gli assessori e con ogni consigliere comunale».
LE LINEE PROGRAMMATICHE
Il programma di Oscar De Pellegrin metterà al centro i cittadini, ha spiegato il sindaco illustrando le linee programmatiche di mandato, cittadini «che dovranno trovare risposte all’altezza di un capoluogo di provincia, capace di porsi come centro di servizi di eccellenza per tutto il territorio». C’è una «nuova Belluno da costruire assieme, una città funzionale e semplice da vivere, ricca di opportunità e di servizi innovativi, solidale, sicura e bella».
Le linee programmatiche rispecchiano quanto annunciato in campagna elettorale, dal focus su viabilità e trasporti a quello sulla sicurezza, dal rilancio delle frazioni ai centri di aggregazione per gli anziani. I cardini sono cultura, sport, turismo e ambiente, si lavorerà per l’abbattimento delle barriere architettoniche, il risparmio energetico. «Vogliamo ridare alla nostra città la centralità che merita».
L’OPPOSIZIONE
«Riscontriamo poca concretezza», ha detto Giangiacomo Nicolini, capogruppo di Belluno D+. «Fa piacere vedere l’attenzione posta verso il sociale, l’inclusione, l’accoglienza, temi che nella precedente consiliatura non erano esattamente cavalli di battaglia di alcuni membri di questa nuova giunta. Siamo felici che il nuovo Sindaco sia riuscito a far loro cambiare idea». Per Nicolini c’è «una certa confusione nella trattazione delle diverse tematiche».
Preoccupato Massaro: «Dove prenderete le risorse per aumentare il budget per le manutenzioni?», ha chiesto il capogruppo di InMovimento, ricordando e rivendicando alcune scelte dalla sua amministrazione su scuola e sociale. Il documento «è sintetico, manca la trattazione del sociale, manca una visione complessiva, mancano la rigenerazione urbana 2 e il Pnrr. Non rigenerare significa consumare suolo e noi siamo assolutamente contrari a questo». Anche Claudia Bettiol (capogruppo Pd) attende «azioni concrete» e ha assicurato che il Pd voterà a favore di ogni proposta per il bene della città, «ma senza fare sconti. Non accetteremo alcun taglio dei servizi e vigileremo sulla difesa dell’ospedale».
Per Lucia Olivotto le linee programmatiche restituiscono un’immagine della città in cui la capogruppo di Insieme per Belluno non si riconosce: «Una città degradata e insicura?». Il documento è «generico, c’è solo una paginetta sulle marginalità sociali. Sembra una città in cui i problemi più grossi sono gli sfalci e i marciapiedi». «La campagna elettorale è finita, ma non usciamo da quel clima», ha rimarcato Francesco Rasera Berna.
A prendere le difese della maggioranza solo Marzio Sovilla, capogruppo Lega, per il quale la sintesi è un dono e non un problema. De Pellegrin è intervenuto per dire che terrà conto degli spunti e ne parlerà con la maggioranza, senza ribattere agli attacchi. Sportivo, ma il consiglio comunale può trasformarsi in un’arena certe volte.