De Cian, piena fiducia a Piazzi. «La Dolomiti Bellunesi saprà uscirne»
![De Cian, piena fiducia a Piazzi.
«La Dolomiti Bellunesi saprà uscirne»](https://www.gedistatic.it/content/gnn/img/corrierealpi/2022/10/18/224450996-e50fbe5f-1593-4ab0-ac57-d72ff279f710.jpg)
foto da Quotidiani locali
La fiducia? Massima. Nello staff tecnico, nella squadra. Ed anche nel direttore generale Luca Piazzi, ancor di più dopo l’assunzione di responsabilità da parte del dirigente trentino in merito al complicato avvio di stagione della Dolomiti Bellunesi.
Ma al tempo stesso, l’invito ai calciatori è quello di dare ancora di più perché fino adesso non sta bastando il pur immancabile impegno.
Parola del presidente Paolo De Cian, ieri passato al campo di Sedico per rivolgere due parole ai ragazzi nel giorno della ripresa degli allenamenti. L’ultimo posto in classifica con 4 punti non lascia dormire sonni tranquilli a nessuno, perché in una stagione pur ancora molto lunga non può far piacere aver già perso cinque volte in sette giornate. Senza poi neanche farsi venire in mente che il calendario deve ancora proporre gli incroci con gran parte delle big. Ci sarà ad esempio l’Este domenica al Polisportivo. Poi il Legnago Salus il 6 novembre, il trittico terribile comprendente Cjarlins Muzane, Clodiense e Luparense tra il 27 novembre e l’11 dicembre e così via. Ma le partite vanno giocate in campo e magari sarebbero sufficienti un paio di affermazioni per scrollarsi di dosso paure, ansie, preoccupazioni, timori vari. Già contro i padovani capoclassifica del torneo assieme alla Clodiense ci si deve provare.
In fondo presidente, non avete niente da perdere tra pochi giorni…
«Come no? In realtà ne abbiamo eccome. Servono punti adesso, ed in più è il giorno in cui torniamo a giocare a Belluno. Dobbiamo provare a fare risultato, senza dubbio disputando una partita ben diversa rispetto a quella di domenica. Dove non esiste incassare gol così brutti, nei quali è stata palese la mancanza di attenzione».
So che lei comunque sta cercando di infondere tranquillità nei ragazzi, nel limite del possibile…
«Di certo al campo come società ci siamo confrontati con loro, prendendo spunto dalle parole di Piazzi. Si è preso tutte le responsabilità, ma ha pur sempre scelto i ragazzi dopo attente valutazioni, puntando molto sul loro desiderio di emergere. Al momento il campo sta dando risposte negative, ad ogni modo sta agli stessi giocatori cercare di svoltare. Loro si impegnano, però se i risultati non arrivano significa che così non sta bastando. Detto ciò, riponiamo fiducia in tutte le figure della Dolomiti Bellunesi. Ne usciremo, ne sono sicuro. A patto di migliorare in fretta le cose che non funzionano».
Quanto vi dispiace che i risultati negativi nascondano tutte le altre progettualità portate avanti? Tra una critica e l’altra c’è poco posto per il resto.
«In effetti il lavoro impostato dalla scorsa stagione quando ci siamo messi assieme tra i tre club prevedeva altre operazioni. Penso alla recente nascita del settore femminile, all’attività giovanile, ai lavori dedicati all’impiantistica sportiva. Poi certo, da sempre la propria squadra di punta è quella che sta sotto l’occhio della critica. Se vinci sei bravo, se sei ultimo sbagli».
Avevate cominciato male anche con il San Giorgio Sedico 2020-2021, poi con il cambio di allenatore da Ferro a Tiozzo e con la rivoluzione nel mercato, vi siete salvati con delle giornate d’anticipo. Magari replicate di nuovo.
«A dirla tutta trovare analogie con quella situazione appare complicato, ora. Lì eravamo al debutto in categoria, mentre qui affrontiamo la D disponendo innanzitutto di una società molto più strutturata. I nostri calciatori hanno a disposizione tutto ciò che serve loro affinché riescano a rendere al meglio: dai campi alle figure professionali. Ecco, sarebbe bello se, come allora, chi ora sta faticando diventi poi assoluto protagonista. Ricordate ad esempio la crescita di Dall’Ara? Insomma, è un momento difficile ma restiamo tutti convinti di uscirne. Speriamo di vincere già domenica. Però serve una prestazione del tutto diversa rispetto a quella offerta con il Campodarsego, poco ma sicuro».