Regola di Costalta, Eicher Clere cede il timone
Dopo trent’anni da amministratore della Regola di Costalta (25 da presidente) Silvano Eicher Clere lascia. E lo fa con una lettera aperta ai suoi regolieri, ricordando i successi, ma anche le incompiute, ed aprendo la strada ai giovani.
«Avevo maturato da tempo l’idea di cedere le redini della nostra Comunione famigliare per motivi anagrafici, ma non solo», spiega, «poi la decisione è diventata irrevocabile quando ho appreso che quattro regolieri quarantenni hanno intenzione di proporsi alle prossime elezioni della nuova Commissione amministrativa, che si terranno domenica prossima. A loro non posso che augurare di cuore un buon lavoro».
Silvano Eicher Clere, classe 1962, ringrazia chi gli ha dato fiducia, ed in particolare «i miei colleghi amministratori, di Regola, Consorzio Visdende ed Arcfaco, che durante questo lungo percorso hanno sempre garantito la loro stima e mi hanno dato la forza di intraprendere percorsi e fare scelte non sempre semplici e scontate».
Poi il segretario Denis Casanova De Marco, la guardia giurata Marco Cesco Fabbro e il segantino Celso Stadoan Sai. E ricorda brevemente quanto fatto in questi anni, ad iniziare dalla «singolare determinazione degli allora presidenti delle quattro Regole del Comune di San Pietro, nel 1991, allorché si diede inizio ad un percorso giudiziario volto a rivendicare l’immenso patrimonio silvopastorale che fino a quel momento veniva gestito dall’ente pubblico».
Nacque allora il Consorzio Visdende, che Silvano ha presieduto per ben dieci anni. «In questo periodo abbiamo realizzato innumerevoli opere», ricorda, «tutte mirate alla valorizzazione del patrimonio ed al supporto dell’economia locale che in quegli anni, anche sotto l’aspetto dell’occupazione, non era certo florida. Grazie al sostegno quasi unanime dell’assemblea della Regola di Costalta, siamo riusciti a superare il problema della cosiddetta discriminazione di genere, inserendo a pieno titolo le donne nell’anagrafe regoliera e riconoscendo loro tutti i diritti e doveri che fino a quel momento erano prerogativa dei soli maschi. Abbiamo istituito il contributo per i nuovi nati, e dato vita ad importanti progetti che, grazie a “CostaltArte ed alla associazione “Amici del Museo” si sono potuti sviluppare per la valorizzazione turistica del paese».
Poi, con l’onestà intellettuale che lo contraddistingue, prosegue: «Non essendo esseri perfetti, non va nascosto anche qualche sofferto fallimento, come la bocciatura del progetto per la realizzazione di una centralina idroelettrica sul rio Rin, il progetto di ristrutturazione della “Casera di Pra della Fratta” , ad oggi ancora nel cassetto, la pista di sci da fondo in Val Visdende mai andata a compimento, la centrale idroelettrica sul Piave di Visdende, naufragata nonostante l’impegno profuso».
Poi sono arrivati Vaia, la grande nevicata dell’inverno 2020/2021 ed il bostrico. «Il mio auspicio ed augurio sincero», chiude, «è che i giovani sappiano affrontare con saggezza e lungimiranza gli impegnativi orizzonti che si prospetteranno loro, costruendo ponti e non muri».