Belluno, truffatore all’asilo: «Restituite i contributi»
È l’ultima frontiera delle truffe informatiche. Si chiama una scuola, millantando di essere il dipendente di un ente pubblico che ha dato un contributo alla struttura, e se ne chiede la parziale restituzione dicendo che c’è stato un errore.
La truffa è ben architettata: il numero di cellulare su Whatsapp ha come immagine profilo il logo dell’ente pubblico. Ma è altrettanto sgradevole, visto che le vittime sono strutture che si occupano di bambini, che già fanno i salti mortali per far quadrare i conti e dare un servizio alle famiglie.
È accaduto a Belluno nei giorni scorsi. Un uomo ha chiamato la segreteria dell’Istituto Agosti, spiegando che telefonava per conto della tesoreria del Comune di Belluno e che era necessario restituire i contributi ricevuti dall’asilo Don Bosco come scuola paritaria.
Un ragazzo avrebbe rischiato di perdere il lavoro per l’errore commesso, ha aggiunto l’uomo, spiegando nel dettaglio come fare il bonifico, Iban compreso. Su Whatsapp, l’uomo risulta avere come immagine profilo il logo del Comune di Belluno.
All’Agosti si sono insospettiti, anche perché il soggetto non rispondeva al telefono ma solo via whatsapp, e hanno preso contatti con il Comune, che ha subito verificato se fra i suoi dipendenti ci fosse una persona che corrispondesse al nome dell’autore della telefonata. Ovviamente non c’era. La procedura appariva comunque sospetta, perché un ente pubblico mai chiederebbe di restituire dei soldi con una telefonata: ci vorrebbe quanto meno una mail di posta certificata.
Si può supporre che il soggetto abbia consultato l’albo informatico del Comune, trovato una delibera con l’assegnazione dei contributi (e i destinatari) e abbia tentato la sorte. Sul fatto che sia stato fatto o meno il bonifico, la direzione della scuola materna mantiene il più stretto riserbo. Ma si è rivolta alle forze dell’ordine. Qualora ci fosse una denuncia, il Comune potrebbe valutare un’azione, perché il logo è stato usato impropriamente e con scopi truffaldini.
Venerdì, in ogni caso, l’assessore alla scuola ha provveduto a contattare la Fism (federazione Scuole paritarie) affinché avvisasse tutte le scuole paritarie del potenziale rischio. Sono state informate anche la cooperativa Società Nuova, che gestisce il centro infanzia Un due tre, e la cooperativa Kairos, che si occupa del Peter Pan.