Feltre, addio a Beatrice, aveva appena compiuto 17 anni
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Fatale una crisi epilettica ieri mattina in casa a Mugnai. Le insegnanti: «Parlava con gli occhi, con quelli ci diceva tutto»
È morta davanti ai genitori impotenti, Beatrice Cassol di soli 17 anni compiuti qualche giorno fa, il 26 dicembre. La tragedia si è consumata ieri mattina nella casa di via Brigata Bologna a Mugnai, all’ora in cui gli studenti si svegliano e si preparano per andare a scuola.
I genitori di Beatrice lo stavano per fare con lei che era affetta da problemi motori gravi e andava aiutata in tutto, quando la ragazzina ha avuto una crisi epilettica che questa volta si è rivelata fatale. Il papà Nicola, conosciuto e apprezzato istruttore di spinning in palestra, e la mamma Barbara Zatta sono stati confortati, fra le tante, dalla visita del parroco don Mirko. «Sono stato chiamato da una parente della coppia e mi sono intrattenuto con i genitori, composti nella loro disperazione per la perdita dell’unica figlia». Non è ancora decisa la data della funzione che dovrebbe essere celebrata in Duomo.
Beatrice frequentava dal 2013 la sessione staccata di scuola primaria del Vittorino da Feltre collegata al Centro diurno disabili età scolare di gestione dell’Ulss Dolomiti che accoglie bambini e ragazzi con problemi fisico-psichici gravi o gravissimi, provenienti dal comune di Feltre e da quelli limitrofi. Una scuola che con una didattica mirata riusciva a coinvolgere anche Beatrice. Era lì che sarebbe tornata ieri mattina, con la riapertura delle scuole, dopo le vacanze natalizie.
Anche se le condizioni degli ultimi giorni erano apparse critiche agli stessi genitori per la frequenza delle raffiche epilettiche. Fino all’ultima, quella di ieri mattina all’alba quando il fisico dell’adolescente non ha più retto. Grandi costernazione e dolore fra gli operatori raggiunti dalla tragica notizia: Beatrice era ormai parte integrante della squadra speciale dato che frequentava la scuola da quando era piccina, in età da remigina.
Le maestre Elisa e Tiziana, quest’ultima in particolare molto legata a mamma Barbara, avranno oggi il delicato e doloroso compito di mettere al corrente i bambini della scuola di Nemeggio con cui i tre iscritti alla sessione del Vittorino hanno uno splendido rapporto.
Da oggi in poi resterà il vuoto di un posto speciale occupato da una persona speciale. «Parlava con gli occhi ma con questi ci diceva tutto», dicono le insegnanti con grande pena. «E poi ci accarezzava, una risposta affettiva che ogni volta ci stringeva il cuore».