Ulss, boom di interventi: secondo elicottero per l’inverno
L’Ulss 1 Dolomiti al lavoro per attivare il secondo elicottero anche per l’inverno e per ampliare la piazzola dell’atterraggio dell’ospedale di Belluno in modo da permettere la presenza contemporanea di un secondo velivolo. Sono questi gli obiettivi che il commissario straordinario Giuseppe Dal Ben si è posto al termine della stagione sciistica natalizia che ha registrato un aumento di accessi ai Pronto soccorso e di interventi sulle piste.
«Sto pensando seriamente al secondo elicottero in inverno», sottolinea il commissario, «magari da attivare in determinate giornate quando ci sono delle gare o quando ci sono giornate da bollino rosso per la quantità di persone che si riversano in montagna. Nel frattempo, ho dato mandato di avviare l’ampliamento della piazzola di atterraggio dell’elisoccorso all’ospedale di Belluno. Quella piazzola», continua Dal Ben, «era stata pensata per l’arrivo e la partenza di un solo elicottero, ma abbiamo visto che in molte situazioni ci sono due velivoli che devono atterrare al San Martino e non possiamo certo pensare di farne rimanere in volo uno mentre l’altro termina la sua missione all’ospedale. La mia intenzione è di ampliare la piazzola entro l’estate, quando sarà operativo il secondo elicottero del Suem che in questa stagione è diventato strutturale».
L’ampliamento avverrà in continuità con l’attuale piazzola, un po’ come succede alla base Hems di Pieve di Cadore dove c’è un’area per l’atterraggio e una per la sosta dei velivoli.
L’attività del Suem
Dal 23 dicembre al 7 gennaio sono state 4.041 le chiamate giunte alla centrale operativa del Suem 118, che hanno poi portato a 1.260 uscite tra ambulanza ed elicottero (in media sono 60 al giorno). Il numero è nettamente inferiore rispetto alle telefonate perché la centrale del Suem deve gestire anche le chiamate per le guardie mediche, risolvibili con i professionisti sanitari del territorio. «Due le giornate che contano un boom di attività: il 2 gennaio con 108 uscite e il 30 dicembre con 103», ha spiegato Giulio Trillò, direttore uscente del Suem. Le maggiori attività di soccorso hanno riguardato le piste con 307 interventi (110 solo a Cortina). I giorni con più interventi in pista sono stati il 27 dicembre (44 interventi), il 28 dicembre (37) e il 2 gennaio (36).
Cinquantatré le missioni dell’elicottero di cui sette il 30 dicembre e 6 il giorno precedente. «La maggior parte degli interventi (52,8%) è stata fatta per soccorrere sciatori o scialpinisti; a seguire le missioni per malori (28,3%) e per incidenti stradali (7,5%). Un dato quest’ultimo che sta aumentando», ha precisato la referente dell’elisoccorso Cristina Barbarino. «Il picco di attività si è registrato il 30 dicembre con sette missioni, un numero elevato che rappresenta il limite massimo che riusciamo a garantire fisicamente», ha detto ricordando che da ottobre è partita l’operatività dalle 8 alle 20 dell’elicottero, garantendo così interventi anche dopo il tramonto del sole. «Dopo il tramonto, sono state 25 le missioni finora, di cui nove a dicembre e tre a gennaio», conclude Barbarino.
I dati del pronto soccorso
Non solo Suem. Durante le festività natalizie anche i cinque reparti di urgenza ed emergenza sono stati sotto pressione. Se nel 2023 gli accessi ai Pronto soccorso dei cinque ospedali bellunesi sono stati 101.264 – con una media giornaliera di 277 e picchi ad agosto (10.450 accessi) e a dicembre (8.723 accessi) – nelle due settimane dal 23 dicembre al 7 gennaio 2024 ci sono stati 5.197 accessi: 1.882 a Belluno, 1.745 a Feltre, 918 ad Agordo, 581 a Pieve di Cadore e 71 al punto di primo intervento di Auronzo. «Cioè il 7% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Centosessanta (3%) gli stranieri», ha sottolineato Edoardo Rossi, coordinatore del Dipartimento dell’emergenza-urgenza dell’Ulss 1, evidenziando che il picco ai Pronto soccorso si è registrato il 2 gennaio con 406 accessi, seguito dai 383 del 30 dicembre e dai 378 del 27 dicembre. Aumentati del 24% anche i codici a rischio (arancione e gialli), con un incremento dei traumi che sono stati il 31% degli accessi. A questi si sono aggiunti anche i problemi derivanti dalle patologie alle vie respiratorie (15%). Il restante 54% degli accessi è avvenuto per altri motivi.