Valsugana: la frana ha spostato il viadotto di 7 centimetri
foto da Quotidiani locali
L’impatto dell’enorme macigno con il viadotto sulla Valsugana è stato così violento che il manufatto è seriamente danneggiato con uno spostamento tra i 5 e i 7 centimetri nell’area dove c’è stata la collisione. Questo è ciò che hanno appurato i primi accertamenti fatti eseguire da Anas che ora dovrà proseguire le verifiche statiche per decidere quali sono gli interventi necessari per poi poter riaprire l’arteria al traffico. Per il momento resta operativa l’ordinanza che chiude al traffico la statale 47 Valsugana. Ieri Rfi ha chiesto l’intervento urgente dei tecnici dell’impresa fonzasina Geolapi che ha visionato il fronte franoso sia con i droni, sia salendo con i propri addetti sul versante roccioso. D’altra parte i macigni precipitati a valle hanno distrutto almeno tre paramassi che avrebbero dovuto proteggere la linea ferroviaria. La frana è avvenuta in località San Marino.
Particolarmente attento agli sviluppi della vicenda, il sindaco di Valbrenta, Luca Ferrazzoli, che è il Comune dove si è verificata la frana: «Abbiamo effettuato un tentativo di apertura al traffico leggero sulla strada provinciale e comunale di Valbrenta che è durato poche ore, giusto il tempo di renderci conto che la strada provinciale e quella comunale nel nostro comune non è in grado di sopportare i volumi di traffico che transitano sulla Valsugana», spiega il primo cittadino. Quindi restano valide le indicazioni che spingono il traffico sulla Sr 348 Feltrina, «in attesa che sia accertata la stabilità del viadotto», chiosa Ferrazzoli. «La speranza sarebbe quella di attivare un senso unico alternato sulla Valsugana, ma al momento fare una stima dei tempi è impossibile».
Di sicuro il flusso di veicoli ieri sulla Feltrina è stato significativamente superiore al solito. Un osservatorio favorevole ce l’ha Alessandra, dipendente del bar Alla Chiusa alle porte della città, con la vetrina del locale che dà proprio sulla strada: «Il traffico è stato superiore al solito, soprattutto dopo le 8.30 è aumentato in modo considerevole», dice. «Abbiamo anche lavorato di più».
Nessun disagio di rilievo ad Arsiè, anche se il sindaco Luca Strappazzon vuole attendere lunedì quando riprenderà l’attività lavorativa e si muoveranno anche i mezzi pesanti: «Il percorso per chi deve scendere a Bassano si allunga di un bel po’ e la stessa cosa succede per chi risale e vuole andare verso Trento. D’altronde non ci sono alternative».
In pratica tutto il traffico diretto verso la pianura dovrà utilizzare l’uscita di Arsiè per poi dirigersi verso Feltre e imboccare la Feltrina fino a Pederobba e per poi dirigersi verso Romano d’Ezzelino e procedere fino allo svincolo per la statale Valsugana. Chi procede lungo la Valsugana in direzione Trento/Feltre devia per la Sp 148 in direzione Borso del Grappa per poi puntare verso Pederobba, percorrere la Feltrina fino a Feltre e poi dirigersi verso Arsiè e reimmettersi lungo la Valsugana. La deviazione, in base alla stima fatta dall’Anas allunga il percorso di 62 minuti.