Lavori al Foro boario per 1,5 milioni di euro: Valcarne si sposta vicino a piazza Isola
Roberto Curto / feltre
Lo scarico carni attrezzato sul retro dell’edificio, un banco frigo che metta in evidenza la qualità delle carni esposte e celle frigo per migliorare ulteriormente delle mezzene , una cucina più ampia e moderna per sviluppare la gastronomia e un laboratorio che risponda alle ultime disposizioni in materia igienico sanitaria. C’è in ballo almeno un milione e mezzo di euro nell’investimento che la Cooperativa Valcarne ha pianificato sullo storico punto vendita al Foro boario. Lavori che se tutto fila liscio cominceranno a primavera e che portano una bella notizia per la città: la riapertura della macelleria di via Basso vicino piazza Isola , per tanti anni gestita da Valerio Piccolo e Kim Tommasini, che avevano deciso di lasciare alcuni mesi fa. Da martedì il nuovo punto vendita Valcarne sarà operativo in pieno centro, per il momento in abbinato alla sede del Foro boario e poi come unico punto vendita per tutto il tempo necessario per l’esecuzione del cantiere.
«Presidiamo il territorio», dice il presidente Germano Bellumat, a capo di una cooperativa di una cinquantina di soci che vanno da Alano fino a Belluno. «Da una parte la filiera del latte e della carne consente di mantenere le stale aperte, dall’altra il nostro impegno è sempre quello di essere il più vicino al cliente. Per questo abbiamo colto subito l’opportunità di rilevare i locali della macelleria di via Basso, cosa che ci permette di mantenere il contatto con la nostra clientela anche quando il punto vendita del Foro boario dovrà restare chiuso per i lavori. Inoltre ricordo che ci sono sempre i punti vendita a Pedavena e a Busche».
La macelleria al Foro boario porta il peso degli anni. Gli adeguamenti non potevano slittare oltre: «Operiamo con alcune deroghe dell’Ulss», spiega Bellumat, «è arrivato il momento di fare un salto avanti sul piano della qualità e dell’immagine». Così si metterà mano sia alla parte che ospita il banco carni, sia a tutta la parte che il cliente non vede, ma serve al personale per lavorare al meglio: «Lo scarico carni sarà realizzato sul versante che guarda il bocciodromo, saranno migliorate le celle frigo dove avviene la maturazione delle mezzene, il banco frigo servirà a valorizzare la qualità della carne in vendita con un’estetica accattivante, miglioreremo e amplieremo il laboratorio così come la cucina, che attualmente è sacrificata rispetto ai carichi di lavoro e alle richieste della clientela».
L’investimento è ingente e Valcarne cercherà di accedere ai finanziamenti previsti da Piano di sviluppo rurale proprio per la commercializzazione delle carni. «Le dimensioni della cooperativa ci limitano nella richiesta del contributo, che potrà arrivare al massimo al 30 per cento», spiega il presidente della cooperativa. «Una percentuale che ritengo insufficiente rispetto al servizio che forniamo. Ricordo che se i prati sono sfalciati, il territorio è pulito e l’avanzata del bosco è limitata, il merito è di quegli allevatori che si sono votati a questo lavoro. Così si fa turismo: dando una bella immagine del nostro territorio e offrendo la possibilità al visitatore di portarsi a casa una eccellenza come può essere un pezzo di formaggio o una sopressa. Un lavoro troppo spesso sottovalutato. Latte e carne uguale stalle aperte, fondamentali per la nostra montagna. Tra l’altro ricordo che l’utile prodotto viene interamente ripartito tra i soci e i nostri dipendenti».
Sul futuro a medio lungo termine del punto vendita di via Basso, Bellumat non si sbilancia: «Io sarei favorevole affinché restasse aperto, ma dipenderà dalla risposta dei consumatori. Intanto garantiamo continuità al servizio con una macelleria in piano centro città. Una volta che i lavori saranno fitini al Foro boario vedremo quale sarà la risposta. Ovviamente non possiamo pensare di farci concorrenza da soli. Vedremo se la coesistenza delle due macellerie sarà compatibile dal punto di vista economico».