Scopre la moglie infedele e minaccia il suo amante: «Ventimila euro o ti uccido»
Scopre l’infedeltà della moglie e cerca di farsi giustizia. Dopo aver scoperto l’amante, l’avrebbe minacciato: «Dammi 20 mila euro o ti ammazzo e faccio del male a tuo figlio». L’altro è andato dalla polizia a presentare una denuncia querela e il reato di estorsione è soltanto tentato. Ma rimane molto grave e se ne sta discutendo davanti al giudice Paolo Velo e al pubblico ministero Giada Modena.
L’imputato è difeso dall’avvocato Claudia Bettiol e c’è una costituzione di parte civile con Valentina Mazzucco. I fatti sono localizzati a Ponte nelle Alpi, oltre che nelle abitazioni dei due.
Il futuro imputato aveva scoperto che la coniuge lo tradiva ed è andato per due volte sul posto di lavoro del terzo incomodo per cercare delle conferme e magari sorprenderli insieme: la prima nel mese di agosto e la seconda in quello di dicembre del 2020. È in questi momenti che se ne sarebbe uscito con la frase incriminata, che peraltro ha garantito di non aver mai pronunciato: «Non sapevo nemmeno che lui avesse un figlio, pertanto non si vede come potrei averlo minacciato. Non gli ho mai chiesto nemmeno dei soldi, semmai c’è stato un prestito di 500 euro da parte mia. Denaro che avrebbe dovuto restituirmi dopo poco tempo, perché mi servivano per pagare il mutuo della casa. Gli ho scritto tanto di Iban bancario su un foglietto di carta».
Le uniche cose che l’uomo ha ammesso, al di là delle visite a sorpresa che si concludevano con uno o due caffè (una volta si era dimenticato di pagarlo ed è tornato indietro, bevendone un altro), è stata qualche inseguimento in macchina: «Lavoravo a Belluno e, quando lo vedevo svoltare verso il capoluogo gli andavo dietro, per tentare di coglierli insieme».
L’imputato e la moglie di sono separati e quest’ultima vivrebbe ancora con la parte offesa.
Ultimi testimoni e discussione fissata per il 16 settembre. Difficile che ci sia anche la sentenza, trattandosi di udienza pomeridiana.