Мы в Telegram
Добавить новость
103news.com
Corriere Alpi
Январь
2024

Demanio idrico, ristori per 40 milioni l’anno nel Bellunese. La metà delle quote bloccata da un ricorso

0

Lo sfruttamento delle acque bellunesi restituisce al territorio poco più di 40 milioni di euro all’anno, in buona parte ancora solo potenziali. Nei giorni scorsi si è parlato molto degli extracanoni idroelettrici, che rischiavano un taglio a causa di uno scontro politico all’interno della Regione, ma cosa sono gli extracanoni? E i canoni? E i sovracanoni? Ma soprattutto: quali sono le prospettive per il futuro nel settore idroelettrico?

Il demanio idrico

Ogni ragionamento parte da un principio di base che affonda le sue radici negli anni Cinquanta con la creazione dei Bim, i bacini imbriferi montani, e ancora prima con l’affermazione di un diritto di ristoro delle comunità e dei territori sfruttati. Lo sfruttamento dell’acqua può avvenire con diverse finalità, comprese quelle civili, agricole e produttive, ma la partita più sostanziosa è legata alla produzione di energia idroelettrica.

Un’utile ricostruzione dell’evoluzione normativa in materia arriva dal documento presentato dall’assessore regionale Gianpaolo Bottacin alla Commissione di giovedì scorso.

Con la legge finanziaria del 2004 e poi con la legge regionale n. 2 del 2006 fu introdotta la prima grande rivoluzione a favore del territorio, vale a dire l’attribuzione alla Provincia di Belluno delle funzioni del demanio idrico e dell’introito dei canoni ricavati dall’utilizzazione del demanio stesso.

A questa norma fondamentale, è poi seguita una produzione legislativa in sede regionale che non solo l’ha resa operativa, ma l’ha soprattutto rafforzata attraverso il riconoscimento della specificità bellunese (Statuto regionale e legge regionale n. 25 del 2014) che ha definito materie e funzioni di competenza provinciale, a partire dal governo del territorio e delle risorse idriche ed energetiche.

Il passo successivo che ha chiuso il cerchio è avvenuto ancora nel 2014 con la legge regionale n. 11, lì dove dispone che: “i canoni per le concessioni di derivazione d’acqua a scopo idroelettrico, comprese le grandi derivazioni, nonché per le concessioni di beni del demanio idrico rilasciate nell’ambito della provincia di Belluno sono introitati dalla Provincia stessa”.

Dal punto di vista legislativo, l’ultima grande novità arrivata dalla Regione risale al 2020 e riguarda, appunto, la monetizzazione dell’energia che spetterebbe ai territori sede di grandi derivazioni a scopo idroelettrico, con l’introduzione di una nuova forma di ristoro.

[[ge:gnn:corrierealpi:14014790]]

L’Abc dei canoni idrici

Non si può però dimenticare il sacrificio: quello di una comunità di montagna che ha pagato un prezzo fin troppo alto con il disastro del Vajont e che continua a dover cedere le proprie ricchezze ambientali. Si potrebbe dire che tutto questo non ha prezzo e invece ce l’ha, anche se in molti pensano che sia sottodimensionato.

Uno scatto in avanti risale al 2008, quando la Regione Veneto ha approvato una legge che ha raddoppiato i canoni idrici, un provvedimento contestato da tutte le società coinvolte, che però alla fine hanno dovuto cedere.

È il momento dunque di mettere ordine alle voci di entrata e all’intricato mondo dei ristori, cioè dei canoni. Ne esistono di quattro tipi: i canoni idrici, i canoni per i comuni rivieraschi, i sovracanoni Bim e gli extracanoni.

I canoni idrici sono dovuti per tutti gli utilizzi, cioè idroelettrico sia per le grandi che per le piccole derivazioni, civile, agricolo e industriale; sulla base della produzione dell’energia realizzata nel caso dell’idroelettrico e del consumo effettivo negli altri.

Per il Bellunese questa cifra ammonta a circa 15 milioni l’anno, incassati dalla Provincia e destinati in via principale a opere di mitigazione del dissesto idrogeologico e in parte (al massimo il 30%) di libera destinazione.

I canoni rivieraschi si calcolano sulla base del costo dell’energia e nel Bellunese vengono destinati per il 25% alla Provincia, mentre la restante quota del 75% va ai Comuni rivieraschi, cioè quelli “bagnati” dalle acque sfruttate. A seconda degli anni la cifra complessiva si può stimare tra i 2 e i 2,4 milioni di euro, picco raggiunto proprio quest’anno, sulla base della potenza nominale media annua concessa, espressa in kW.

I sovracanoni Bim sono calcolati ogni due anni tenendo conto della potenza nominale media e nelle scorse settimane il Consorzio Bim guidato da Marco Staunovo Polacco ha ricevuto una stima della somma spettante per il prossimo biennio, cresciuta di circa un milione rispetto al passato e che si attesta tra i 7,5 e gli 8 milioni di euro. La destinazione di questi fondi contempla un’ampia gamma di voci collegate allo sviluppo socio economico del territorio.

Gli extracanoni, come detto, sono i più giovani ma anche quelli potenzialmente più ricchi perché valgono circa 19 milioni di euro per la sola provincia di Belluno.

La legge dice che i produttori di energia idroelettrica dovrebbero fornire un tot di energia gratuita alle comunità interessate dagli impianti, ma l’operazione non è affatto semplice e quindi si opta per la monetizzazione di questa energia dovuta. Attualmente è pendente il ricorso di Enel al Tribunale Superiore delle Acque pubbliche e i tempi non saranno brevi, ma l’auspicio è che si sblocchino al più presto. Gli extracanoni vengono incassati dalla Regione, che ogni anno li divide tra le province sede di impianti e a quella di Belluno spetta il 100%. Tali risorse sono destinate a sanità, sociale (case di riposo), trasporto pubblico locale, protezione civile, ambiente e Unioni Montane.

«Bisogna tener presente che negli anni ci sono stati molteplici ricorsi e numerose sentenze che hanno reso il panorama piuttosto confuso», fa notare il presidente del Consorzio Bim, Staunovo Polacco.

Nel complesso, comunque, lo sfruttamento delle acque bellunesi porta al territorio una cifra che si aggira tra i 40 e i 44 milioni di euro, dei quali 19 ancora solo potenziali.

Le gare

Nonostante siano compresi più utilizzi, la stragrande maggioranza di questa somma va ricondotta alle grandi derivazioni idroelettriche, cioè quelle riferite agli impianti con potenza superiore ai 3000 Kw.

Le concessioni relative alle grandi derivazioni, in provincia di Belluno, scadranno tutte nel 2029 e sono in mano ad Enel. Le norme europee, recepite dallo Stato e dalla Regione, impongono che queste derivazioni vengano messe a gara al termine di quella scadenza e pur essendo una partita totalmente nelle mani della Regione, per il Bellunese sarà assolutamente strategica, tanto che la politica ha già iniziato a discuterne in tutte le sedi, a partire dal Consorzio Bim in un confronto anche con Bim Infrastruttture che, dopo la vendita del ramo gas, ha importanti risorse a disposizione.

«A Roma si sta cercando di capire se le proroghe sono del tutto escluse, o se sarà possibile prolungare le concessioni e a quali condizioni», spiega l’assessore regionale Bottacin, «ma nel frattempo la Regione è impegnata a valutare quale potrebbe essere la strada migliore da seguire per le gare, cioè quale forma di gestione è la più adatta per i nostri impianti e quindi quale può avere le ricadute più positive per i nostri territori. Le opzioni che stiamo contemplando sono tre: una gara secca nella quale chi vince ottiene la concessione per trent’anni, una gestione in house degli impianti cioè con la Regione che se li gestisce direttamente, e infine la creazione di una società mista pubblico – privato nella quale il partner privato viene scelto attraverso gara. In questo momento stiamo lavorando con Veneto Sviluppo al quale abbiamo chiesto di analizzare le varie ipotesi per capire quale sia preferibile. Chi governerà la Regione nel 2029 ovviamente sarà libero di decidere, ma intanto stiamo facendo tutti gli approfondimenti necessari per arrivare preparati a quella data».

Il lavoro consiste anche in una raccolta di dati: «Abbiamo chiesto ad Enel di fornirci tutti gli elementi per avere il quadro preciso della situazione: cioè quanti e quali impianti ci sono, in quali condizioni di manutenzione, quanto producono...insomma tutto ciò che ci consenta di fare le valutazioni più approfondite».

Difficile pensare che il sistema possa essere spacchettato: «La premessa è che serve un partner tecnico privato che abbia le competenze, che conosca gli impianti e che sappia come gestirli», prosegue Bottacin, «ma va detto anche che il sistema è molto complesso e quasi per intero strettamente interconnesso, quindi è impensabile che gli impianti di questo territorio vengano dati in gestione a soggetti diversi».

Le competenze

La partita, come detto, è nelle mani della Regione, ma il coinvolgimento del Bellunese sarà inevitabile, anche alla luce di quella specificità che sta alla base di ogni ragionamento. In particolare, ricordando che la competenza sul demanio idrico è in capo all’ente Provincia, sarà proprio Palazzo Piloni a dover autorizzare, o meglio riconfermare, le autorizzazioni alle grandi derivazioni.

«Bisognerà anche capire cosa succederà con il deflusso ecologico introdotto dall’Unione Europea e che potrebbe ridurre la quantità d’acqua utilizzabile e quindi la produzione idroelettrica. Se il deflusso ecologico sarà confermato sarà molto difficile mantenere gli stessi quantitativi e di conseguenza anche le stesse somme spettanti a titolo di ristoro», conclude Bottacin.





Губернаторы России
Москва

Собянин: В этом году к проекту «Открой#Моспром» присоединился один миллион человек





Москва

Концертный директор для музыкантов. Концертный директор для певцов. Концертное агентство в Москве. Букинг агентство. Организация концертов и гастролей.


Губернаторы России

103news.net – это самые свежие новости из регионов и со всего мира в прямом эфире 24 часа в сутки 7 дней в неделю на всех языках мира без цензуры и предвзятости редактора. Не новости делают нас, а мы – делаем новости. Наши новости опубликованы живыми людьми в формате онлайн. Вы всегда можете добавить свои новости сиюминутно – здесь и прочитать их тут же и – сейчас в России, в Украине и в мире по темам в режиме 24/7 ежесекундно. А теперь ещё - регионы, Крым, Москва и Россия.

Moscow.media
Москва

Собянин утвердил проект строительства общественно-делового центра в ЗАО



103news.comмеждународная интерактивная информационная сеть (ежеминутные новости с ежедневным интелектуальным архивом). Только у нас — все главные новости дня без политической цензуры. "103 Новости" — абсолютно все точки зрения, трезвая аналитика, цивилизованные споры и обсуждения без взаимных обвинений и оскорблений. Помните, что не у всех точка зрения совпадает с Вашей. Уважайте мнение других, даже если Вы отстаиваете свой взгляд и свою позицию. 103news.com — облегчённая версия старейшего обозревателя новостей 123ru.net.

Мы не навязываем Вам своё видение, мы даём Вам объективный срез событий дня без цензуры и без купюр. Новости, какие они есть — онлайн (с поминутным архивом по всем городам и регионам России, Украины, Белоруссии и Абхазии).

103news.com — живые новости в прямом эфире!

В любую минуту Вы можете добавить свою новость мгновенно — здесь.

Музыкальные новости

Николай Цискаридзе

«Выводил на сцену»: Цискаридзе рассказал о своей помощи Волочковой




Спорт в России и мире

Алексей Смирнов – актер, которого, надеюсь, еще не забыли

В Москве выставили на продажу редкий Mercedes-Benz SLR McLaren за 100 млн рублей

Футболисты ЮФУ одержали три победы в домашнем турнире

Школьник из Ставрополя пробился в финал международного турнира по шахматам


Уимблдон

Рафаэль Надаль пропустит Уимблдон ради подготовки к Олимпиаде



Новости Крыма на Sevpoisk.ru


Москва

Концертный директор для музыкантов. Концертный директор для певцов. Концертное агентство в Москве. Букинг агентство. Организация концертов и гастролей.



Частные объявления в Вашем городе, в Вашем регионе и в России