Riaprono gli ascensori a Feltre. La gestione annuale costerà 50 mila euro

Giovedì 1° febbraio è il giorno fissato per la riapertura degli ascensori che collegano Campo Giorgio al centro storico. Si chiude una partita che ha giocato i supplementari e che è andata ai rigori a oltranza. Ora, con la dismissione della gigantesca gru del cantiere del teatro della Sena contestuale all’arrivo delle autorizzazioni dell’Ansfisa (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e infrastrutture stradali e autostradali) e della Provincia, gli impianti possono finalmente riaprire.

Una procedura complessa – la stringente normativa equipara l’impianto di Feltre alla seggiovia della Marmolada, tanto per rendere l’idea – che ha costretto il Comune ad adeguare il regolamento alle normative attuali, migliorare e ampliare la telesorveglianza, nominare un direttore di esercizio, formare una ventina di dipendenti per garantire l’intervento immediato in caso di emergenza, affidare a Bellunum il controllo dei monitor e prevedere un controllo quotidiano di corretto funzionamento dell’impianto prima di metterlo a disposizione del pubblico.

Proprio per tutti questi adempimenti, gli ascensori funzioneranno dal lunedì al sabato, nella fascia oraria dalle 8.15 alle 19, almeno per il momento: «Per adesso non possiamo fare di più», ha spiegato il sindaco Viviana Fusaro, con a fianco l’assessore ai lavori pubblici Andrea Bona, e la dirigente Maria Cristina Scalet. «La gestione costa al Comune circa 50 mila euro l’anno», aggiunge il primo cittadino. «Se in futuro ci sarà la possibilità di ampliare l’orario lo faremo. Per il momento garantiamo un servizio distribuito su sei giorni alla settimana ai cittadini, che ringraziamo per la pazienza. Alle iniziali comprensibili critiche è seguita la presa d’atto che l’amministrazione comunale ha fatto tutto nel modo più veloce possibile, seguendo scrupolosamente le norme di sicurezza. Ringrazio anche tutti i dipendenti comunali che si sono resi disponibili ai corsi di formazione necessari per garantire la funzionalità dell’impianto. Adesso finalmente siamo pronti».

A dire il vero l’autorizzazione della Provincia martedì all’ora di pranzo non era ancora pervenuta e c’è ancora da rimuovere la grande gru che sovrasta la zona di ingresso in via Beccherie, giusto sotto il Palazzo Pretorio: «Ci auguriamo tutto sia a posto per giovedì, eventualmente l’apertura slitterà di 24 ore», aggiunge l’assessore ai lavori pubblici Andrea Bona. «Tutto quelle che compete al Comune è stato fatto, speriamo non ci siamo intoppi».

Si chiamano ascensori per comodità, ma la verità è che si tratta di un impianto a fune: «Collega due vie pubbliche e dunque va considerato alla stregua di una seggiovia con tutte le problematiche che comporta», spiega la dirigente Scalet. «Penso solo alla quantità di adempimenti che abbiamo dovuto assolvere per adeguarci alla normativa. Per intervenire in caso di emergenza ci vuole personale formato e autorizzato che è stato individuato tra gli agenti di polizia locale e gli operai. Nemmeno i vigili del fuoco possono intervenire. È stato aggiornato il regolamento, è stato nominato un direttore di esercizio, c’è una videosorveglianza che sarà effettuata da Bellunum che gestisce le scale mobili di Lambioi. In caso di emergenza bisogna che ciascuno sappia cosa deve fare: dall’operatore che sta davanti al monitor, a quello che deve intervenire e che deve interagire con i tecnici della ditta installatrice». Nel caso di Feltre, la Schindler. Insomma, ascensori si, ma decisamente più complicati.