Feltre, riapre la nave di via Mezzaterra: Calabro ne farà una galleria d’arte
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Calabro ne farà una galleria d’arte](https://www.gedistatic.it/content/gnn/img/corrierealpi/2024/01/30/082746475-91c300c5-e697-41a5-a63d-c78dd243bfc8.jpg)
foto da Quotidiani locali
Un palazzo storico che riprende vita e un progetto di arte contemporanea che nasce.
Corre sul filo della ricerca costante il percorso professionale del giovane gallerista feltrino Tommaso Calabro, che porterà una nuova galleria d’arte in cittadella, a palazzo Villabruna Bellati lungo via Mezzaterra. A gestirla sarà il fratello Nicolò.
Dopo aver aperto la prima galleria a Milano quando aveva meno di trent’anni, per Tommaso Calabro, classe 1990, adesso la sfida triplica, con sedi a Milano, Venezia e presto a Feltre. L’idea c’era già, ma la comunicazione che lo spazio in cui nel 2018 aveva avviato la Galleria Tommaso Calabro in piazza San Sepolcro a Milano era stato venduto, è diventata la molla per concretizzarla.
L’idea
«Non volevo che lo spazio nuovo fosse una copia di quello precedente», spiega Tommaso Calabro. «Ho iniziato a pensare più nel dettaglio a tutta la mia attività, realizzando che a Venezia avrei avuto la possibilità di avere una serie di clienti internazionali che passano da lì, vuoi per la Biennale, per il festival del cinema e per altri momenti. Il bacino di utenza sarebbe stato molto diverso da Milano. Inoltre, a Venezia non c’è una galleria che ha una programmazione simile a quella che faccio io, ovvero un moderno di carattere internazionale, peraltro molto legato al surrealismo. Quindi ho colto la palla al balzo, decidendo una triplice mossa in risposta alla vendita del palazzo di Milano», racconta. «Da una parte tenere una sede a Milano, aperta in corso Italia 47, dall’altra aprirne una in campo San Polo a Venezia e l’altra è quella di Feltre, che verrà aperta tra maggio e giugno».
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Il contemporaneo
La sede feltrina avrà un focus specifico sul contemporaneo. «Andremo a lavorare sugli artisti della nostra generazione», spiega Tommaso Calabro. Ad occuparsene quotidianamente sarà il fratello Nicolò, in centro storico nella “prua” di palazzo Villabruna Bellati, nello spazio utilizzato ultimamente solo per la Mostra dell’artigianato e acquistato per farne la casa dell’arte contemporanea.
L’obiettivo è aprire il 18 maggio, ma dipende dai tempi con cui la Soprintendenza darà i permessi per eseguire i piccoli lavori necessari a livello di impiantistica.
«Apriremo con un artista che abita a Milano, Aldo Sergio», dice Tommaso Calabro. «Farà una mostra che durerà fino a inizio agosto, dopo di che la mostra successiva sarà con Flaminia Veronesi, da settembre fino all’autunno-inverno. Nello spazio di Feltre, nel momento in cui sarà rodato, penso che faremo tre o quattro mostre all’anno, sempre con artisti contemporanei, italiani e non».
Perché Feltre
A Feltre, Tommaso Calabro è molto legato: «Ci tenevo moltissimo a fare un progetto per la città, che mettesse in luce i benefici che l’arte può portare anche in un piccolo centro, dove magari scopriremo che ci sono più persone interessate all’arte rispetto a quanto si pensi. Non parlo necessariamente di commercio, ma di visitare la galleria, frequentare un centro che diventerà un centro di produzione culturale molto attivo», sottolinea. «L’aspetto commerciale, che ovviamente è di primaria importanza, ci sarà, ma non canalizzato esclusivamente dalla location di Feltre, perché le opere di arte contemporanea che tratteremo, saranno veicolate nei vari uffici delle altre sedi e vendute anche on-line».
Calabro ha aperto l’attività a Milano nel 2018 dopo anni a Londra. «In questi anni la galleria è andata molto bene, nonostante il Covid», racconta il giovane feltrino, che ha un team di cinque persone (presto saranno sei). «Abbiamo raggiunte decine di migliaia di visitatori che sono venuti. Ho fatto scelte più giuste e altre che magari adesso non rifarei, come è normale che sia in un’attività di crescita imprenditoriale, ma sono soddisfatto».