Scompenso cardiaco: a Belluno e Feltre controllo a distanza per i pazienti cronici
I reparti di Cardiologia degli ospedali di Belluno e Feltre al lavoro per avviare un servizio di controllo a distanza dei pazienti affetti da scompenso cardiaco. Si tratta di un progetto che permetterà anche di abbattere i costi dei ricoveri di questi pazienti tramite il monitoraggio costante da remoto delle loro condizioni di salute così da evitare ricadute improvvise. È questa una delle novità dei due reparti le cui attività nel 2023 hanno visto un leggero incremento.
Lo scompenso cardiaco
«I pazienti con scompenso cardiaco sono pazienti cronici», spiegano i direttori dei due reparti, Alessandro De Leo di Belluno e Mauro Fantinel di Feltre che precisano come la sfida della cardiologia oggi non è tanto l’acuzie per cui «ormai siamo attrezzati», ma la gestione del paziente cronico.
«Il fatto di poter gestire a casa alcuni parametri che possono sembrare banali ma non lo sono, come quantità delle urine, peso corporeo, saturazione di ossigeno e attività fisica, consente di conoscere lo stato di salute della persona. Se si vede un deterioramento si può intervenire prima che ci sia una ricaduta. Basterà una visita ambulatoriale, così, per risolvere problemi che altrimenti potrebbero portare al ricovero».
Il controllo di questi parametri sarà eseguito tramite la consegna di alcune dotazioni tecnologiche al paziente come una bilancia, un saturimetro e dei piani di valutazione dell’ attività fisica: questi strumenti trasmetteranno i valori all’ospedale dove i professionisti potranno valutare le condizioni del paziente. «Ma tutto questo va inserito nel sistema sanitario nazionale e in percorsi organizzati nel rispetto della normativa della privacy».
I dati dei reparti
Nel 2023 sono stati 2.063 i ricoveri complessivi nei due reparti (1153 a Belluno e 910 Feltre), con un +3% rispetto al 2022. Cresciute del 5% le prestazioni che raggiungono quota 36.922 (18.533 a Belluno e 18.389 a Feltre), e dell’11% gli interventi chirurgici (1.078 complessivi - 647 a Belluno e 431 a Feltre), interventi che per la Cardiologia del San Martino ha interessato soprattutto l’emodinamica con 1.100 coronarografie all’anno e 450 angioplastiche.
Anche l’attrattività nei confronti di pazienti veneti e non solo è buona, soprattutto per il Feltrino su cui gravita il Primiero e anche parte della Marca trevigiana.
Numeri importanti che sono stati ottenuti «malgrado la carenza di personale che rende faticoso rispettare i tempi delle priorità delle prestazioni, come da impegnativa medica, soprattutto per le programmate e di differite cioè entro 30 e 90 giorni», precisa la direttrice sanitaria, Maria Caterina De Marco.
A Belluno
«Il fulcro della nostra attività sono gli infarti miocardici acuti», precisa il primario De Leo (che ha precisato come la sua intenzione qualche tempo fa di andarsene da Belluno era dettata da motivi personali ora superati) che evidenzia come il 63%delle persone con infarto a Belluno sono trattate con angioplastica entro 90 minuti.
«Stiamo collaborando ultimamente con la Radiologia del San Martino e il primario Balestriero per alcuni interventi che sicuramente troveranno più spazio nel tempo. Anche la possibilità di utilizzare la sala ibrida, pronta per l’estate, ci permetterà di eseguire interventi nuovi».
A Feltre
La Cardiologia di Feltre che «opera in sinergia e in stretta collaborazione con quella di Belluno», ha precisato il primario Fantinel, che ha preso servizio al Santa Maria del Prato da gennaio di quest’anno, «si occupa principalmente di elettrofisiologia per la cura delle aritmie. Facciamo circa 200 trattamenti all’anno», ha proseguito il primario Fantinel sottolineando come importante sia anche lo sviluppo della telemedicina per il controllo a distanza di pazienti con particolari patologie.
«Noi seguiamo 850 persone residenti in tutte le parti di Italia: quella più distante è in Sicilia. Il nostro obiettivo è creare una medicina su misura del paziente», conclude Fantinel.