Sulla Schiara riaperta la ferrata Sperti, per la Marmol serve una variante

La ferrata Sperti è sicura. Sono finiti i lavori sulla via della Schiara, che era chiusa da diversi anni perché necessitava di un importante intervento di sistemazione, che non rendeva sicuro per gli alpinisti utilizzarla.

Dei lavori si sono occupate le guide alpine di Cortina, esperte in questo genere di sistemazioni. Corde e ancoraggi rotti sono stati sostituiti, i tratti attrezzati rimessi in sicurezza. E venerdì sera il comandante della Polizia locale di Belluno, Antonio Codemo, ha firmato l’ordinanza di revoca del divieto di accesso alla ferrata.

Torna quindi a disposizione degli appassionati di alpinismo una delle vie più note e suggestive della Schiara. L’intervento, costato 120 mila euro, è stato finanziato da Comune di Belluno, Unione montana Valbelluna, ente Parco e la famiglia Sperti.

LE ALTRE FERRATE

Restano ancora chiuse, invece, le ferrate Marmol e Zacchi, a seguito dei crolli che ci sono stati ad agosto dello scorso anno a monte dei due percorsi. «Bisogna attendere la primavera e le verifiche che saranno fatte dal geologo per capire quanto materiale c’è a monte e se ci sono rischi di altri crolli», premette il consigliere comunale del capoluogo Massimo Garzotto, che si sta occupando della valorizzazione della Schiara insieme all’assessore Paolo Luciani. «Siamo felici di poter riaprire la Sperti, sono stati lavori impegnativi ma che hanno permesso di rimettere in sicurezza una via ferrata molto amata dagli alpinisti e che da molti anni non era possibile frequentare. Ora lo è».

MARMOL

Per la Marmol, invece, si sta studiando una variante, che permetta di evitare il passaggio nel canalone nel quale si rischiano scariche di sassi. Pochi giorni fa c’è stato un incontro fra rappresentanti del Comune, del Cai Belluno e dell’Unione montana Valbelluna, per valutare il tracciato alternativo che è stato suggerito dalla sezione di Belluno del Club alpino italiano. «La variante è già stata individuata», spiega il presidente Paolo Barp.

Il Comune, da parte sua, ha già contattato le guide alpine di Cortina per avere un preventivo dei lavori. «Dovrebbero essere sufficienti fra i 50 e i 60 mila euro», spiega Garzotto.

Stavolta non potrà contribuire l’Unione Montana Valbelluna, perché la ferrata è interamente in territorio comunale di Belluno. Si chiederà un contributo al Parco, un altro alla Regione (che deve anche dare le autorizzazioni alla variante). Anche il Comune farà la sua parte, finanziariamente parlando.

«L’obiettivo è di riuscire a riaprire anche questa ferrata per l’estate», anticipa Garzotto. «Stiamo cercando di accelerare i tempi. I lavori non dovrebbero richiedere molto tempo, in tre-quattro settimane dovremmo farcela».

Riaprire la Marmol significherebbe anche valorizzare il rifugio Settimo Alpini, «e i giovani imprenditori che lo hanno in gestione», ricorda il presidente del Cai Paolo Barp. «Si stanno impegnando molto a creare eventi, a valorizzare la Schiara e la sua storia».

ZACCHI

La ferrata Zacchi, invece, passa proprio sotto al punto interessato dai crolli. Difficile, dunque, possa essere riaperta anch’essa in estate, bisogna attendere le verifiche del geologo a monte, conclude Garzotto.