Belluno, Giamosa perde la prima elementare: futuro incerto per l’asilo di Mier

Il calo demografico si fa sentire anche all’Istituto comprensivo 1 di Belluno: non ci sono i numeri per una prima elementare a Giamosa, alla primaria di Bolzano Bellunese partirà una pluriclasse, mentre resta incerto il destino della scuola dell’infanzia di Mier. Una situazione critica che ha obbligato la dirigente scolastica a convocare un consiglio di istituto per discutere con i genitori gli interventi da mettere in campo per correre ai ripari e iniziare a ragionare sulla carenza di bambini.

I numeri dell’infanzia

All’infanzia di Mier ci sono quattro nuovo iscritti, che porteranno a 22 i bambini presenti nell’istituto. «Con questi numeri si rischia di far morire l’asilo. D’altra parte non possiamo neanche concentrare questi pochi iscritti a Mussoi», precisa Marilena De Min Calabrese, presidente del consiglio di istituto dell’Ic 1 che rilancia: «Si potrebbe attivare una sezione Primavera nella scuola dell’infanzia di Mier così da raccogliere i bambini anche di due anni. Sarebbe una soluzione importante, visto che in centro manca una sezione Primavera».

I numeri della primaria e delle medie

Alla scuola primaria soffrono due dei quattro plessi dell’Ic: la prima classe di Giamosa, contando solo tre iscritti, non partirà, mentre a Bolzano Bellunese i quattro bambini preiscritti finiranno in una pluriclasse, probabilmente con gli alunni di terza. «Far partire una pluriclasse a Giamosa è impossibile, perché ce n’è già una attiva. Per questo si è pensato di attivarne una a Bolzano Bellunese». Meglio vanno le iscrizioni al plesso di Chiesurazza e a Mussoi, dove il tempo pieno fa l’en plein, tanto che da una sezione attiva si passerà a due. «Ma qui serviranno una mensa e un servizio di trasporto adeguato», sottolinea la consigliera comunale del Pd, Maria Teresa Cassol che insegna anche all’Ic 1.

Su Mussoi la presidente del consiglio di istituto evidenzia un altro problema. «Alla primaria c’è il doposcuola curato dalla coop Kairos che chiede per il prossimo anno di spostare i ragazzi allo Sperti. Ma questo implica un viaggio di trasferimento di un’ora per permettere tutte le soste previste dal pulmino, cosa che non può essere sostenuta».

Nessun problema, infine, alle medie Ricci, dove gli iscritti sono un centinaio. In aumento la richiesta di iscrizioni all’indirizzo musicale e della lingua spagnola.

Le prospettive

Il calo di iscritti all’Ic1, seguito dalla riduzione di bambini anche negli altri comprensivi del capoluogo, fa scattare la necessità di un ragionamento a vasto raggio. «Credo sia arrivato il momento di far sedere a un tavolo i tre comprensivi di Belluno, l’Ufficio scolastico e i rappresentanti del Comune per ragionare in maniera adeguata sui numeri futuri delle nostre scuole e capire che fine faranno alcuni plessi vista la mancanza di alunni. Serve una visione collettiva, non è più il momento del ragionamento sul singolo comprensivo», avverte Marilena De Min Calabrese.

Sulle criticità della scuola, la consigliera comunale Cassol invita il Comune di Belluno a fare la propria parte. «Palazzo Rosso deve rilevare i bisogni delle famiglie, differenziare l’offerta e organizzare un trasporto ad hoc, insomma deve pianificare lo sviluppo futuro dell’istruzione insieme ai Comprensivi. Salvaguardiamo le piccole scuole offrendo il servizio migliore possibile alle famiglie e ai bambini».

Che serva un ragionamento complessivo sul futuro della scuola ormai è chiaro ed evidente, basta pensare alla parcellizzazione di scuole nel capoluogo – ci sono plessi di uno stesso Comprensivo distanti poche centinaia di metri l’uno dall’altro – a fronte di un numero di alunni sempre più in calo. Un’organizzazione che rispondeva alla crescita di natalità di qualche decennio fa, potrà essere mantenuta in futuro vista la contrazione della popolazione?