Circolo Tennis Belluno a lezione da Maria Kirilenko. «Lavorate su fisico, tecnica e mente»
Come si diventa top player nel tennis? «Lavorando, tanto. Sul fisico, la tecnica e mentalmente. Domeniche comprese». Parola di Maria Kirilenko, ex numero 10 Wta, che ieri ha supervisionato e allenato dieci agonisti del Circolo tennis Belluno.
Maria, vincitrice del titolo UsOpen Junior, sei titoli Wta in singolare e 12 in doppio, best ranking al 10 ai tempi in cui nel circuito c’erano tenniste come Serena e Veneus Williams, Maria Sharapova, Yelena Jankovic, Kim Clijsters e Justine Henin, da qualche mese si è trasferita a vivere ad Alleghe con i figli e il marito Nikolai Zherdev, hockeista arrivato ai piedi del Civetta per rinforzare le Civette.
Un territorio che a Kirilenko piace molto, si scopre chiacchierando amabilmente in campo. Agordo l’ha colpita positivamente, confessa che le piacerebbe viverci.
Cercando un circolo in cui allenarsi e allenare i figli, Maria ha prima preso contatti con il Tc Agordo, che però non ha campi coperti. Da qui è nato il contatto con Belluno e con il maestro Enrico Barluzzi in particolare, che ieri ha organizzato, con l’appoggio dello staff di maestri e preparatori che operano a Fisterre (Adriana Lavoretti, Andrea Da Poian, Alvaro Dal Farra, Diego Gabela, Marco Longi e Roberto Schiano) una sessione di allenamento per dieci agonisti fra i 10 e i 18 anni.
Maria li ha osservati scambiare da fondo, poi ha fatto fare loro alcuni esercizi al cesto per testare dritto, rovescio, dritto a sventaglio, slice, volée. Il gioco di gambe e l’apertura. Dando preziosi e utilissimi consigli, per dei ragazzi che sognano di calcare, un giorno, i campi dove Kirilenko si è ritagliata un ruolo da protagonista all’inizio degli anni 2000. «Piega le gambe, colpisci veloce, non saltare quando colpisci la pallina», ha suggerito. «Siate più reattivi e andate incontro alla pallina: la forza viene dalle gambe, non aspettate la palla e tenete sempre i piedi in movimento».
Lei non li ferma mai, quando scambia qualche colpo. Si muove che pare danzare, con quella grazia che tutti ricordano quando era nel circuito Wta. Dà indicazioni in inglese ai ragazzi, inframezzando qualche parola di italiano («lo sto imparando», confessa sorridendo, «con il traduttore e studio sui libri»). E non si perde un dettaglio, gli occhi che vagano attenti al di qua e al di là della rete. Maria del resto ha un passato anche come coach. Lo è stata anche per la squadra di Fed Cup.
Barluzzi aveva organizzato tre sessioni di gioco. Alla prima hanno preso parte Davide Costantini (2006, 3.5), Riccardo Saviane (2010, 4.2), Maria Schillkowsky (2011, 4.4) e Matilde Oliviero (2010, 4.3). Alla seconda i più piccoli Mario Allegro (2012, 4.2), Pietro Ivessa (2010, 4.4), Michele Rendine (2013, nc) e Giuseppe Agostini (2013, nc). Quindi è toccato a Marco Sommacal (2009, 3.2) e a Christian Campisi (2005, 3.4) avere un’insegnante d’eccezione.
Per tutti, grande emozione, e preziose lezioni. Ma quella di ieri è stata un’occasione importante anche per i maestri, che stanno lavorando per far crescere il circolo di Fisterre e che hanno un buon gruppo di agonisti sui campi tutti i giorni.
Terminati i test sul campo, Maria Kirilenko si è intrattenuta con grande disponibilità qualche minuto con gli allievi e i maestri. Tante le curiosità. «Quante ore ti allenavi quando eri nel circuito?». «Sei, sette al giorno. Tutte le mattine venti minuti di corsa, alle 7. Domeniche comprese. Avevo la mia routine».
I momenti più belli della carriera? Maria sorride, nella testa ne avrà tantissimi. Sceglie uno dei tornei pre UsOpen, quando venne motivata con il pensiero di avere in regalo un cucciolo se avesse vinto contro Yelena Jankovic. E poi il Pechino Open, il primo titolo in singolare, vinto battendo Maria Sharapova che era numero 1 al mondo in quel momento.
La chiave per diventare professionista? «Lavorare. Tanto». Qui la risposta arriva subito, sicura. «Fisicamente, tecnicamente e mentalmente». A Fisterre lo sanno bene: al team di maestri e preparatori atletici da poco si è aggiunto anche il mental coach Dal Farra.