Disco verde dagli influencer dei treni: «Espresso Cadore, servizio che vale»
Diario di viaggio dal treno Espresso Cadore. Da Roma Termini a Calalzo per poi proseguire in autobus fino a Cortina. Un’esperienza che quattro amici – tre piemontesi ed un milanese, tutti iscritti al Ferroclub Cuneese che accoglie tra le proprie fila decine di appassionati viaggiatori rigorosamente su rotaia, la gran parte dei quali ferrovieri (o ex) di professione – hanno deciso di vivere di persona per poi raccontarla agli utenti della rete.
La curiosità di provare
«A stuzzicare la nostra curiosità sono state le critiche mosse al servizio prima ancora che iniziasse», raccontano Jacopo, Federico, Michelangelo e Simone, ritrovatisi a vivere sulla propria pelle «un viaggio d’altri tempi, molto bello ma al tempo stesso anche funzionale alle esigenze del turista moderno». Questo il loro primo commento a cui ha fatto seguito una disamina tanto precisa quanto dettagliata del viaggio. A farsi portavoce della comitiva è il presidente del Ferroclub Cuneese, Jacopo Galfré.
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Com’è nata l’idea di intraprendere un viaggio sul treno Espresso Cadore?
«Serve iniziare il racconto da una premessa. Siamo ragazzi appassionati di viaggi in treno, abbiamo girato l’Europa su rotaia sperimentando servizi di ogni genere. Conoscevamo la storia del treno Espresso Cadore, quando dopo una decina d’anni d’assenza è stato deciso di ripristinarlo ci siamo subito mossi per testarlo. Ad incuriosirci, a dire la verità, sono state le tante critiche mosse al servizio ancora prima che partisse. Ci sembravano eccessive. E così è stato, almeno per quella che è stata la nostra esperienza».
Com’è andato il viaggio?
«Si effettua un tuffo indietro nel tempo. Il treno Espresso Cadore vanta servizi di un albergo dotato di ogni comfort ricavati in spazi che hanno il sapore della storia. Una volta arrivati alla stazione di Roma Termini siamo stati immediatamente presi in consegna dal personale che ci ha accompagnati prima al vagone destinato ai bagagli e poi ai nostri posti in carrozza. Il treno parte da Roma Termini alle 21.40 ed arriva a Calalzo alle 7.57 del mattino. A bordo, per chi come noi prenota la carrozza letto, è prevista anche la cena. La colazione invece è proposta a tutti. I costi? Un posto letto nelle cuccette, che sono da 4 o 6 posti, costa 80 euro con colazione inclusa. La carrozza letto costa 192 euro con cena e colazione. Almeno questi sono i prezzi pagati da noi. Qualcuno ha contestato i prezzi, ritenuti alti, ma va tenuto conto che il servizio è partito da poco ed inevitabilmente i costi iniziali sono sempre più alti della media. In questo momento, ad esempio, i costi stanno già scendendo».
Una volta giunti a Calalzo cosa avete trovato e come prosegue il viaggio verso Cortina?
«La grande sorpresa è stata proprio una volta arrivati a Calalzo. Intanto va detto che il viaggio di notte scorre senza fatica, perché si dorme. Il treno non fa fermate, l’unica è prevista a Treviso per il cambio del locomotore. A Calalzo, ad attendere l’arrivo del treno direttamente sulla banchina, c’è il pullman. Lo scarico e carico dei bagagli avviene in uno spazio minimo mentre i passeggeri prendono posto sull’autobus. Tutto ben organizzato. Alle 9.10 il pullman arriva all’autostazione di Cortina, in tempo per raggiungere le piste da sci. Diversi ragazzi che erano con noi in treno, una volta scesi sono andati subito a sciare».
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Servizio a parte, cosa direte del vostro viaggio?
«La prima cosa che ci è balzata agli occhi è stato il fatto che sul treno la gran parte dei viaggiatori erano stranieri. Tantissimi americani, poi francesi. Anche tedeschi. L’Espresso Cadore offre la possibilità di effettuare un weekend alternativo a Cortina visto che il treno viaggia il venerdì notte e riparte la domenica, sempre di notte, per arrivare a Termini il lunedì mattina. Noi non abbiamo effettuato il viaggio di rientro, abbiamo proseguito il nostro viaggio, sempre in treno, da Dobbiaco con prima tappa a Bolzano. Questo per dire che si può girare anche l’Italia delle Dolomiti sfruttando la mobilità su rotaia, valida alternativa alle più tradizionali automobili».
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Un servizio che vale
Da esperti del settore, i quattro “influencer della rotaia” promuovono l’iniziativa.
«Certamente, la riteniamo più che valida. E di un’altra cosa siamo abbastanza sicuri. Rinvigorire i collegamenti su rotaia tra la pianura e la montagna, anche attraverso la reintroduzione dell’Espresso Cadore ad esempio, rappresenta la base di partenza per ripensare una mobilità alternativa anche nelle terre alte. In estate l’Espresso Cadore, con il trasporto delle biciclette, sarà un sicuro incentivo alle presenze turistiche tra Cortina e Cadore. Servirà però tempo affinché il servizio prenda piede, l’esperienza ce lo insegna. Come tutte le cose, del resto; ancor di più alla luce dei tanti anni di stop».