Quei bellunesi che nessuno voleva: “Non andare via” fa il tutto esaurito
Il film di Giorgio Cassiadoro parla degli italiani in Svizzera. Attori tutti amatoriali, riprese a Tisoi, Valmorel e Cortina
I trecento posti del Cinema Italia sono andati “bruciati” in pochissimo tempo. E c’è già una bella lista di attesa per un’altra proiezione. «Sono un po’ preoccupato per questa aspettativa» scherza Giorgio Cassiadoro, regista del film “Non andare via” che verrà presentato (a ingresso libero ma su prenotazione) il 28 febbraio al Cinema Italia.
Per quella sera i posti sono esauriti e così si pensa ad altre presentazioni non solo a Belluno, ma anche a Feltre, in Cadore o in Alpago da dove sono arrivate richieste di informazioni. Stasera, invece, sempre al Cinema Italia, il film sarà proiettato a una latea composta da attori, comparse, tecnici e per tutti coloro che hanno collaborato alla sua realizzazione .
È un film che parla di emigrazione e che racconta in due ore la storia di una famiglia bellunese che nel 1964 va a cercare un futuro di vita e di lavoro in Svizzera. «Lo scopo del film è raccontare l’emigrazione del dopoguerra in Svizzera, che non è stata per nulla facile a causa delle loro leggi».
Molti emigranti, ma non solo loro, ricordano i referendum per ridurre la presenza degli italiani in Svizzera, che lacerarono il tessuto sociale svizzero e misero in difficoltà gli emigranti. Il nome di Schwarzenbac, promotore del referendum del 1970, che venne bocciato per non molti voti, ha rappresentato per anni il simbolo della difficile convivenza. Il film bellunese racconta i rapporti instaurati in Svizzera con i datori di lavoro e l’ambiente sociale, a volte sereni e a volte complicati e tesi.
Cassiadoro non è alla prima esperienza di regista, una passione che ha sempre coltivato, realizzando a livello super amatoriale dei filmati in particolare su Tisoi ma anche su Belluno.
«Nel 2017 abbiamo girato il docu film “Mani straniere sulla città di Belluno” presentato in occasione del raduno degli alpini. Era la storia, a cento anni di distanza, di come si era vissuto a Belluno il 1917, l’an de la fam, e in particolare le vicende del prosindaco Mandruzzato rimasto a Belluno dopo la partenza del sindaco, che aveva retto le sorti della città in quel terribile anno» spiega Cassiadoro.
Nel 2021 parte l’avventura del nuovo film “Non andare via”. «Eravamo in epoca Covid e non è stato semplice per le restrizioni, le mascherine. È servito un anno e mezzo per completare le riprese e poi c’è il tempo del montaggio».
La sceneggiatura è della figlia di Cassiadoro, Cinzia, e di Daniela Emmi che hanno scritto la storia e i dialoghi. Le musiche sono originali, create apposta per il film, e sono opera di Carlo De Battista e Maurizio Olivotto. A filmare le scene, oltre a Cassiadoro, anche Mauro Dalle Feste e Sergio Fontana.
E gli attori? Tutti amatoriali: «Ci hanno messo tanto impegno ed entusiasmo. A volte non è stato facile organizzare le riprese, mettendo d’accordo gli impegni lavorativi di tutti».
Gli attori principali sono Gianluca Nicolai, volto ben noto a Belluno non solo come avvocato ma anche come direttore del Coro Minimo Bellunese; Cinzia Cassiadoro che interpreta la moglie del capofamiglia. E poi c’è il figlio, interpretato da Pietro Da Rold. Le riprese sono state fatte a Tisoi, a Belluno, in Valmorel e anche in un cantiere edile di Cortina, messo a disposizione dalla impresa Fontana.
«Le riprese all’esterno non sono state semplici perché la città è cambiata molto dal 1964» dice ancora Giorgio Cassiadoro, che ha dovuto tenere conto anche della crescita del giovane Pietro. In corso d’opera, per poter accedere a dei contributi, è stato necessario costituirsi in associazione, che ha preso il nome di “Compagnia del Piave”.
Se nel docu film del 2017 vennero coinvolte poche persone, ben diversi i numeri di questo ultimo lavoro: tra attori, tecnici e comparse almeno un centinaio di persone.
«Quasi tutti, esclusi i protagonisti, non hanno visto il prodotto finale. E solo a loro e a chi ha collaborato in qualche modo alla realizzazione del film è dedicata una speciale proiezione che si terrà domani sera». Per tutti gli altri invece occorrerà attendere la prossima settimana e poi le proiezioni successive. Film autoprodotto e auto finanziato, ha ricevuto il patrocinio di molti enti e associazioni e il sostegno del Comune, di una banca e di altri privati.