Incognite finanziarie sui piani per il Nevegal, Il Comune tira dritto: vogliamo gli impianti
Nevegal 2021 e Dolomiti strade a caccia della fidejussione, i 100 milioni della società italo-algerina non ci sono ancora
Sta per chiudersi una stagione che definire disastrosa è poco, sul Nevegal, travolto dalle proteste di chi aveva acquistato uno skipass in prevendita e l’ha potuto usare ben poco. E sui piani di sviluppo, roboanti almeno a parole, gravano due incognite pesanti.
Da un lato la gara per gli impianti non si è ancora chiusa, perché l’Ati composto da Nevegal 2021 e Dolomiti strade sta cercando di ottenere la fidejussione; dall’altro sul conto corrente aperto dalla cordata italo-algerina in una banca in città non sono ancora stati depositati i 100 milioni di euro dell’annunciato piano di rilancio.
Nubi che si addensano a margine di un inverno che è stato avaro di precipitazioni, e con temperature che non hanno consentito di innevare e quindi poter aprire tutte le piste disponibili sul comprensorio. E a margine di un’estate che ha visto gli impianti, per la prima volta in tanti anni, chiusi.
Stagione drammatica
Difficoltà che il Comune ben conosce. «Non ho ricordi di una stagione tanto drammatica», spiega il sindaco Oscar De Pellegrin. «Tanto di cappello a chi l’ha gestita in queste condizioni».
Ma il Comune intende comunque chiudere la gara per l’acquisizione degli impianti. È questo l’auspicio del sindaco, che spiega: «Il 7 marzo scade l’ultima proroga richiesta dall’Ati, che deve accettare l’assegnazione della gestione degli impianti. La strada per noi rimane quella tracciata: attendiamo la decisione dell’Ati ma mi auguro vada in questa direzione. Non potevamo certo fermare la gara perché la stagione non era andata bene».
Nel frattempo, l’amministrazione si sta confrontando con gli advisor e il Rup per capire gli scenari. Che sono vari, prosegue De Pellegrin, nell’auspicio comunque che la procedura si possa alla fine concludere.
Sono quindi settimane cruciali, quelle in arrivo.
Una nuova asta per l’Olivier
Nello scenario si innesta la nuova asta che interesserà l’albergo Olivier. Il giudice ha deciso di fare un nuovo tentativo di vendita dell’immobile, dopo che tutti i precedenti sono andati deserti.
Stavolta il prezzo base è fissato a 458.789,06 euro, l’offerta minima a 344.091,80 euro. L’asta si terrà il 4 giugno alle 12.15.
Sembrava si dovesse andare verso la trattativa privata con protagonista Nevegal 365, quando a novembre nessuno presentò un’offerta per lo storico albergo del Colle. Struttura sulla quale la società italo-algerina aveva messo gli occhi, confermando a più riprese l’intenzione di aumentare l’offerta ricettiva sul Colle acquistando e ristrutturando hotel.
L’Olivier era il candidato ideale per avviare il piano di rilancio, che passa necessariamente dalla possibilità di avere camere da dare ai turisti.
Perché Nevegal 365 non l’ha comprato (o ancora comprato)? È solo l’ultima delle domande che la città si fa, alla luce di un’assenza che fa rumore.
Gli imprenditori si erano presentati in pompa magna, erano andati sul Colle e poi in consiglio comunale la scorsa estate a raccontare i loro progetti per il Nevegal. Alberghi, impianti, un campo da golf, persino una clinica. Sessanta milioni sul piatto, poi cento.
«I soldi ci sono», avevano assicurato citando i nomi di alcuni fondi di investimento. Ma i soldi, sul conto corrente aperto in una banca cittadina, non sono arrivati. A quanto risulta sono ancora in Svizzera, in attesa che possano essere trasferiti in Italia.
Il silenzio di Nevegal 365
L’altra certezza è che non c’è più stata alcuna uscita pubblica di Nevegal 365. Nessun proclama. Nessun master plan, che doveva essere pronto per settembre 2023, poi in l’autunno. Siamo quasi a fine inverno e non ce n’è traccia. Tutto è fermo. Compresa l’operazione, ventilata da uno dei consiglieri, di acquisto di Nevegal 2021, per occuparsi anche dell’impiantistica del Colle.
Il sindaco De Pellegrin rimane fiducioso: «La situazione è la stessa di un mese e di due mesi fa: ci sentiamo costantemente, loro confermano la volontà di proseguire nel piano che hanno annunciato». Ma il master plan in Comune non è ancora arrivato. «Sarà conseguente all’arrivo delle risorse», dice De Pellegrin. «Senza i fondi come si può elaborarlo?». Eh già. «A me danno rassicurazioni quando ci sentiamo», conclude De Pellegrin. «Devo avere fiducia».