Terza casa funeraria in città: è quella di Caldart
Ambienti eleganti, delicati, che si adattano alle esigenze delle famiglie. Si respirano discrezione e intimità varcando le porte della casa funeraria Caldart, che ha aperto un paio di giorni fa. In via Cappellari, di fronte al canile sanitario, perché la scelta dell’impresa (non sarà spostata la sede commerciale, che resterà in via De Min) è stata quella di puntare su una struttura centrale ma un po’ defilata rispetto alle grandi vie di comunicazione, proprio per garantire alle famiglie del defunto quell’intimità necessaria in un momento tanto delicato qual è quello dell’ultimo saluto al proprio caro.
La casa funeraria si trova nello stabile che un tempo ospitava un supermercato. L’immobile è stato completamente ristrutturato, e così è stata anche riqualificata una zona che era abbandonata da anni.
Ampio e funzionale il locale tecnico, dove vengono portate le salme per la preparazione e la vestizione; è separato dalle sale di veglia (cinque) e dalla sala del commiato, dove si possono celebrare solo i riti civili. In crescita, e fino a quando in città non hanno aperto le case funerarie c’erano poche alternative per le persone che non sceglievano il rito in chiesa: il defunto veniva salutato all’obitorio dell’ospedale, oppure al cimitero, spesso nel parcheggio. Nella casa funeraria Caldart c’è invece quella giusta intimità che il momento richiede.
Cinque, come detto, le sale per la veglia, ciascuna arredata con un cavalletto in plastica trasparente, poltroncine, un bel tappeto e un arazzo alla parete. Tappezzerie e elementi di arredo sono diversi nelle cinque stanze: c’è quella sull’azzurro, sull’arancione, e poi marrone, bianco, rosa. La musica di sottofondo, in filodiffusione, si può escludere dalla stanza qualora la famiglia lo desideri.
Il lungo corridoio di servizio che collega il locale tecnico alla sala del commiato (da 80 posti) permette ai dipendenti della Caldart di muoversi con le salme senza interferire con gli spazi riservati a familiari e amici del defunto. Completano la casa funeraria un ufficio per l’accoglienza e una saletta dove poter mangiare e bere qualcosa.
«Siamo molto felici del risultato», raccontano Fabio Da Pian e Nicola Sommacal, dell’impresa Caldart. Quest’ultimo ha curato gli arredi, con un gusto e una delicatezza che si fanno positivamente notare. «Volevamo una struttura di questo tipo, intima, defilata ma vicina al centro. Le case funerarie sono strutture private», ricorda Da Pian. «Le salme possono sempre rimanere in ospedale, vengono spostate qualora le famiglie lo desiderino».
La casa funeraria, infatti, è una possibilità che viene offerta per poter trascorrere qualche momento con il defunto in maniera riservata e in un ambiente confortevole. Una filosofia che l’impresa Caldart sposa appieno.