L’hawaiano Da Rold sprona il Belluno Volley. «Vincete i playoff e vi ospito a Maui»
![L’hawaiano Da Rold
sprona il Belluno Volley.
«Vincete i playoff
e vi ospito a Maui»](https://www.gedistatic.it/content/gnn/img/corrierealpi/2024/03/12/183558666-0c9ea182-4e56-4ac2-8c7f-d2039eebbd81.jpg)
foto da Quotidiani locali
Vi aspetto alle Hawaii. Stefano Da Rold l’ha promesso al suo omonimo e vicepresidente del Belluno Volley, in caso di promozione in A2. Non sarebbe niente male come vacanza post vittoria dei playoff, ospiti di un’icona della squadra che negli anni 80 accendeva l’entusiasmo del popolo bellunese nella massima serie.
Ha cambiato vita da 34 anni, diventando fotografo dei vip in diverse città degli Stati Uniti sino a stabilirsi in modo definitivo nell’isola di Maui. Un paradiso terrestre, lasciato qualche giorno per un veloce, ma apprezzato ritorno a casa.
Il tempo di smaltire il fuso orario, prima di un giro alla Spes Arena dove ha potuto osservare da vicino l’eredità sportiva e passionale di quella formazione di cui era un notevole protagonista. Uno dei vari bellunesi cresciuti a pane e pallavolo, prima della nuova avventura personale e professionale.
Con la sua abbronzatura tutt’altro che abituale a queste latitudini, lo hanno riconosciuto in parecchi. A fine partita era lì a bordo campo a scambiare quattro chiacchiere e non si è sottratto alla più immediata delle interviste.
Stefano, bentornato a casa.
«Grazie! Sono qui una decina di giorni in vacanza e mi sto rilassando. Speravo di andare a sciare, tuttavia il tempo a Belluno a volte assomiglia davvero a quello della piovosa Seattle. L’occasione della partita contro la capolista Mantova, comunque, non potevo farmela sfuggire e devo ammetterlo: ho riprovato emozioni simili a quelle dei tempi d’oro della serie A».
Purtroppo è andata male…
«Peccato sia arrivata la sconfitta, davvero. Sul 24-24 del primo set e il 24-21 del terzo, è normale speri di riuscire a conquistare il parziale. Ecco, se posso dare la mia opinione, non giocavano molto veloci in centro. Questo nonostante i centrali loro non saltassero tanto e avessero sempre il muro a due. I lombardi, inoltre, in battuta facevano eccome la differenza».
Eri uno dei 1000 di una Spes Arena da meraviglioso colpo d’occhio.
«Bellissimo davvero, un pubblico spettacolare. Poi certo, come i Panthers di una volta non esiste nessuno: erano mitici. Io inoltre, con l’esperienza di adesso, conquisterei ancora più cuori femminili».
Non abbiamo il coraggio di scattare noi una foto a un fotografo di vip.
«Ne ho visti e conosciuti tanti, negli anni. Di certo, dopo la vita da pallavolista di professione, non volevo più usare il mio corpo. Anzi, tornassi indietro non so se continuerei a giocare a quei livelli, perché i dolori li sento. Tuttavia dai, la passione era enorme».
Come sta un italiano alle Hawaii?
«Se ti piace quella tipologia di vita, allora sei in un paradiso. D’altronde puoi praticare surf, snorkeling, windsurf, kitsurfing… Il clima è meraviglioso e al massimo l’unica complicanza è che sei un po’ fuori dal mondo. Ecco, le differenze politiche della zona continentale degli Usa si percepiscono, negli ultimi anni ancora di più. Di sicuro ho già detto al mio omonimo Stefano: se vengono promossi, invito tutta la squadra a Maui. Più che altro, racconto volentieri un aneddoto».
Siamo qui per questo.
«Sto riscoprendo l’amore per l’Italia. Dalla popolarità del cibo ai costi di vita inferiori, passando per la cultura che in questo Paese è ovunque: ogni città è un museo a cielo aperto. Pensate che volevo vendere la casa qui di Belluno, ma in America sei già un beniamino se dici di vivere tra le Dolomiti».