Calcio. Giacomelli e il problema rinvii. «Sono decisioni difficili da prendere»
Piove sul bagnato, verrebbe da dire. In sette giorni il calcio veneto e bellunese è passato dal fine settimana del 2 e 3 marzo rinviato in toto già al venerdì, ma in realtà caratterizzato poi da bel tempo quasi in ogni provincia, all’ultima domenica con diversi match saltati prima del via o sospesi dopo pochi minuti.
Più di qualche dirigente ha evidenziato la contraddizione, specie alla luce di previsioni piuttosto inclementi già indicate dai principali portali meteo fin da alcuni giorni prima. Altri invece hanno apprezzato la scelta di lasciare al direttore di gara la decisione di constatare in prima persona le condizioni di manti erbosi. Riepilogando comunque, relativamente alle squadre bellunesi sono saltate Schiara – Lentiai, Fiori Barp – Fontane (Prima Categoria), Fulgor Farra – Castion, Pedavena – Plavis, Sois – San Martino, Itlas – Ponte Alpi, San Michele – Arsiè (Seconda), Agordina – Alpes Cesio, Domegge – Fortogna, Lamonese – Dynamo Vellai e Tambre – Piave (Terza).
Sul tema era inevitabile chiedere un commento a Maurizio Giacomelli, dirigente bellunese e consigliere regionale del Comitato Veneto.
Non è una stagione fortunata, mettiamola così.
«No, decisamente».
Qualche scelta sbagliata c’è stata, però.
«Non è semplice prendere decisioni in questi momenti. L’importante comunque è riuscire a sistemare tutti i recuperi. Qualche problema lo aveva creato il rinvio di inizio dicembre in Seconda, visto che andava concluso il girone d’andata prima del via al ritorno. Tuttavia adesso anche quel campionato ha il suo calendario aggiornato».
Domenica il tempo era indicato pessimo già da giorni.
«La situazione si è però complicata domenica in tarda mattinata, tanto che i campionati giovanili non hanno avuto chissà quali problematiche. Al pomeriggio sono iniziati i problemi e in definitiva tra rinvii e sospensioni il dato parla di cinque match mancanti in Eccellenza, 14 in Promozione, 31 in Prima Categoria e poi le varie Seconde».
Non ci fosse stato il rinvio della scorsa settimana…
«Due rinvii consecutivi totali sarebbero stati problematici da gestire. Già abbiamo fatto i miracoli pur di non far giocare nessuno a Pasqua e negli infrasettimanali. Adesso proviamo a far scendere in campo tutti prima dell’inizio di aprile».
Domenica ha vinto la linea di pensiero del “decidono gli arbitri”.
«È la soluzione più logica se non avviene uno stop direttamente dal Comitato Veneto. Non si possono fare rinvii preventivi per una singola partita, salvo casi documentati di gravi problemi al campo vedi magari un allagamento e così via. Di certo non basta la tal società dica “Conviene che rinviate”, perché in passato qualcuno ha fatto il furbo, non giocando per convenienza. La figura terza che decide è l’arbitro, in quanto prende visione delle effettive condizioni del manto erboso. Ma domenica si è notato come si possa giocare su campi in teoria impraticabili, mentre vengano rinviate partite lì dove nessuno pensava ci fosse problemi».
Dal prossimo anno ci sarà più elasticità nelle date dalla Promozione in giù?
«Possiamo arrivare al 30 giugno, quindi non occorre terminare a fine aprile. Ad esempio, io personalmente gradivo la presenza di una o due domeniche pensate apposta per i recuperi, così come si può pensare a una pausa invernale più lunga di una settimana. Detto ciò, a livello regionale le decisioni vanno prese per votazione e non sempre abbiamo l’unanimità».
Playoff con promozioni sicure sono utopia?
«Direi di sì, perché è tutto legato alle retrocessioni venete dalla serie D all’Eccellenza. Infatti noi nel comunicato apposito proponiamo per ogni ipotesi i posti vacanti nelle varie categorie».