Macigno piomba sulla Sp1 bis a Caorera. Pericolo di nuove cadute, strada chiusa
«Fino a cessato pericolo, interdizione totale al transito in entrambi i sensi di marcia». Dalle 18 di ieri a strada provinciale 1 bis Madonna del Piave è chiusa completamente alle porte di Caorera, nel punto in cui all’una della notte tra lunedì e ieri un grosso macigno, del peso stimato di una sessantina di quintali, è precipitato sulla carreggiata.
Dopo una giornata di verifiche sul versante roccioso e di transito a senso unico alternato sulla corsia della Sp1 bis più distante dalla roccia, mentre era stata già pubblicata l’ordinanza di riapertura dalle 17 in entrambi i sensi di marcia anche se con la carreggiata ristretta, Veneto Strade ha fatto dietrofront. Una nuova ordinanza ha imposto, a partire dalle 18 di ieri, la chiusura totale della strada a Caorera «per pericolo di caduta massi dal versante a monte della sede stradale».
«I rocciatori dopo il sopralluogo di oggi hanno bisogno di lavorare anche mercoledì 13 marzo per la messa in sicurezza del versante», è la comunicazione che Veneto Strade ha dato nel pomeriggio attraverso i social.
A scatenare la nuova emergenza per la viabilità feltrina lungo l’asse nord-sud è stata la caduta di un grosso macigno sulla provinciale, poco lontano dal sacello della Madonna del Piave. Un macigno del peso stimato di una sessantina di quintali.
In quel momento non stava passando nessuno e il pesante masso è rimbalzato sull’asfalto senza conseguenze per veicoli e persone, fermandosi a ridosso del guardrail.
L’allarme per la caduta del masso era stato lanciato attorno all’una di notte da una automobilista feltrina, che stava rientrando da Padova lungo la Sp 1 bis.
La donna si era trovata davanti al macigno adagiato sulla corsia sud, mentre sul resto della carreggiata erano sparsi detriti rocciosi e un albero trascinato a valle dalla frana.
«Mi sono trovata davanti al masso e a materiale sulla strada», racconta la testimone, «doveva essere appena caduto».
Era stata l’automobilista a lanciare l’allarme ai carabinieri, facendo mettere in moto anche i vigili del fuoco del distaccamento di Feltre.
I pompieri, appena arrivati, avevano messo in sicurezza il tratto di strada in quel punto poco lontano dalla Madonnetta di Caorera e dall’area di sosta indicata per il montaggio delle catene, sul territorio comunale di Setteville. L’allerta era stata trasmessa anche all’ente gestore della provinciale, Veneto Strade ed era stato fatto intervenire un escavatore.
Con il mezzo meccanico il macigno era stato così spostato e piazzato fuori dalla carreggiata dal lato del Piave, oltre il guard rail. La carreggiata era stata quindi liberata dai detriti e ripulita.
Un’operazione che aveva permesso di ripristinare la circolazione a senso alternato sulla corsia verso sud, con un semaforo mobile allestito dal personale di Veneto Strade, in attesa delle verifiche del caso sulla parete a monte.
Una modifica alla viabilità che nel corso della mattinata di ieri non aveva provocato particolari rallentamenti e che pareva destinata a durare poco. Nel primo pomeriggio, infatti, Veneto Strade aveva emanato un’ordinanza per ripristinare a partire dalle 17 di ieri il doppio senso di circolazione, anche se con un restringimento della carreggiata nel punto della caduta, la riduzione progressiva della velocità fino a 30 all’ora e il divieto di sorpasso. Obiettivo: permettere un intervento urgente di messa in sicurezza del versante e tutelare la pubblica incolumità.
Una prospettiva di riapertura completa durata appena una manciata di ore: a stretto giro, con una nuova e successiva ordinanza, l’azienda regionale ha deciso di chiudere del tutto la circolazione in quel tratto.
Oggi dunque i rocciatori torneranno sulla parete sopra la provinciale e porteranno avanti la bonifica. E fino a quando non sarà cessato il pericolo di nuove cadute di materiale, dunque, la strada resterà chiusa.