Calcio. Sondaggio Figc: abolire i fuoriquota in Eccellenza e Promozione?
Un sondaggio, poi la discussione. Anche se giocoforza il responso dei club potrebbe rendere quasi superfluo il dibattito, specie in caso di plebiscito in un senso o nell’altro.
Ieri pomeriggio alle società venete di Eccellenza e Promozione è giunta una comunicazione, riguardante la richiesta di esprimersi entro un paio di giorni su un tema piuttosto caldo. Parliamo dell’abolizione dell’obbligo dei fuoriquota da schierare nelle due massime categorie regionali, già ridotto da tre a due unità in estate, complice le innovazioni introdotte dalla Riforma dello sport e riguardanti in particolare l’abolizione del vincolo sportivo.
«Si rende necessaria una riflessione sul mantenere o meno l’obbligo dell’impiego dei giovani», scrive il Comitato veneto. «Il consiglio direttivo ha anticipato l’ipotesi di abolire l’obbligo dei giovani, favorendone l’impiego con un progetto di incentivazione mirata».
Da qui la programmazione domani alle ore 19 di un incontro da remoto con i club, anticipato dalla compilazione di un questionario.
«Ma cosa si intende per “incentivazione mirata”?», si domanda Fulvio Basso, direttore generale dell’Alpago (Promozione). «Sono perplesso da tempi e modi: in due giorni viene chiesto di esprimerci su un tema prima del dibattito. In linea di massima, crediamo si stia andando verso un disincentivare la cura e lo sviluppo del vivaio. Vero, i ragazzi bravi giocano lo stesso, ma siamo sicuri verrebbero date le medesime opportunità ai ragazzi “bravetti”? Non dico siamo contrari a prescindere all’abolizione dell’obbligo, a patto però che, chi come noi investe anche a uno scopo sociale, abbia dei riconoscimenti e sia sostenuto. Noi domenica abbiamo mandato in campo in totale sei under, compreso un 2008: se non dai loro l’occasione di crescere…».
Poco convinto è anche Roberto Di Tommaso, vicepresidente del Cavarzano (Eccellenza).
«I giovani devono trovare opportunità, nello sport e anche nel mondo del lavoro. Ma se non creiamo spazi, è difficile possano emergere. Sono convinto sia giusto mantenere l’obbligatorietà, soprattutto perché siamo diffidenti a rinunciare all’esperienza di un giocatore più vecchio piuttosto di tentare la scommessa. A me sono piaciute l’altro giorno le parole di un senatore del nostro spogliatoio a un debuttante: “Tu gioca tranquillo, dietro ti proteggiamo noi”. Direi significative…».
Laconico Michele Chittaro, ds del Borgo Valbelluna (Promozione).
«Decideremo come rispondere, però sul tema siamo abbastanza indifferenti».
Favorevole allo stop dell’obbligo Carlo Giuliana del Longarone Alpina.
«Illudiamo i ragazzi, i quali poi magari devono continuare in Prima o Seconda Categoria. Chi merita, gioca».