Denuncia dei redditi: oltre 24 mila appuntamenti nei Caf bellunesi
foto da Quotidiani locali
Agende già piene nei Caf bellunesi che stanno scaldando i motori per avviare la campagna fiscale 2024.
Anzi il centro fiscale delle Acli ha già avviato le prime pratica da lunedì scorso, mentre quello di Cisl e Coldiretti partirà subito dopo Pasqua, cioè il 2 aprile, mentre l’ultimo ad aprire le porte sarà quello della Cgil il 29 aprile.
«Una scelta, quella di iniziare alla fine di aprile per riuscire ad avere il confronto con il modello semplificato che mette a disposizione quest’anno l’Agenzia delle Entrate», precisa Vania Cibien del Caf Cgil.
Ma se le date di partenza sono diversificate da Caf a Caf, la scadenza della presentazione del modello 730 al 30 settembre è uguale per tutti. È anticipata al 15 ottobre anzichè a novembre la scadenza per l’ex modello Unico.
I contribuenti bellunesi
Sono oltre 140 mila i contribuenti in provincia di Belluno per un reddito medio di 21 mila euro.
Al Caf Cisl sono già seimila i cittadini che hanno un appuntamento «e dobbiamo ancora partire», precisa il referente Antonio Miotto che sottolinea come i centri Cisl nel Bellunese eseguano circa 15 mila pratiche.
Diciottomila i contribuenti già iscritti nelle agende del Caf Cgil che prende gli appuntamenti di anno in anno. Ma per far fronte a questa nuova campagna si è dovuti ricorrere a personale stagionale e trovarlo non è stato semplice, come non lo è da diversi ormai in provincia.
Dieci gli stagionali assunti al Caf Cisl e 15 in quello della Cgil.
Personale che dovrà essere preparato anche a sostenere le novità di questa campagna fiscale che prevede l’introduzione di nuovi righi che renderanno più articolata la compilazione della pratica.
I redditi stranieri
Ci sarà posto nel 730 anche per i capitali stranieri e i bitcoin che prima andavano inseriti in un modello a se stante. «In questo modo si assottiglia la platea dei redditi», precisa Antonio Miotto del Caf Cisl.
«Si tratta quindi di un ulteriore passo verso un modello più varo sia in termini di contenuti che di contribuenti perché aumenta la varietà dei redditi che si possono dichiarare e di conseguenza anche le tipologie di chi li dichiara».
«L’idea di fondo è che progressivamente, nella dichiarazione dei redditi semplificata, ossia nel 730, potranno essere indicate tutte le tipologie reddituali riconducibili alle persone fisiche non titolari di partita Iva, così da riservare l’utilizzo del modello Redditi (ex Unico) alle sole partita Iva», precisano i Caf.
Queste novità complicheranno le cose agli operatori, il referente del Caf Cisl di Belluno Treviso, Antonio Miotto fa sapere che «valuteremo di volta in volta se inserire tutto nel 730 o lasciare ancora il modello Redditi integrativo visto che sono voci che riguardano poche persone rispetto alla vasta platea dei nostri clienti».
Il modello semplificato
Tra le novità di quest’anno anche il modello semplificato che l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione a fine aprile per pensionati e dipendenti.
«Si tratta», precisa Tomaso Zampieri direttore del Caf Acli, «di una sorta di modello precompilato i cui dati, però, non vengono pescati da banche dati, ma si autocompilano sulla base delle risposte che il contribuente dà a una serie di domande».
Il timore è che la novità possa distogliere clienti ai centri di assistenza fiscale, anche se «qualora uno abbia solo una certificazione unica e qualche spesa medica allora potrebbe essere facile utilizzare questo modello», dichiara Katia Dall’Agnol, del Caf di Coldiretti.
«Se invece iniziano ad essere molte le voci da inserire forse è meglio rivolgersi ad un Caf», «anche perché l’Agenzia delle Entrate per quanto riguarda i redditi stranieri è molto attenta in caso di omissione o errori», aggiunge Cibien. Resta la questione del 110% che richiederà attenzione da parte degli operatori nella lettura della documentazione.