Pasqua, il meteo farà la differenza: «Nel Bellunese la metà dei letti ancora disponibile»
Pasqua con la neve? Mercoledì sì, con qualche fiocco a partire dai 1800 metri, giovedì forse. Lo prevede l’Arpav di Arabba. Insieme, però, a qualche rovescio (di pioggia). Tempo, quindi, un po’ perturbato. «Ma se arriva la neve e ricrea lo scenario natalizio, può darsi», sospira Walter De Cassan, albergatore ad Andraz, «che si rianimino le prenotazioni, che negli ultimi giorni hanno rallentato». In attesa, evidentemente, di tempo migliore. «Sì, abbiamo la sensazione che i nostri ospiti attendano gli ultimi giorni per decidere se salire in montagna o andare al mare. Ma ritengo che gli appassionati di sci ci privilegeranno».
De Cassan è anche presidente di Federalberghi Belluno. Secondo un’indagine nazionale tramite Tecnè saranno 10,5 milioni gli italiani in viaggio per Pasqua. Il 92% resterà in Italia, l’8% sceglierà una località estera. Le mete preferite per i viaggiatori che resteranno in Italia saranno il mare (32,5%), le località d'arte (28,9%), la montagna (21,8%), i laghi (3,4%) e le località termali (2,5%). Anche Federturismo Confindustria vede rosa e conferma un aumento del 20% rispetto al 2023.
«Da noi la maggior parte degli alberghi è ancora aperta, fino a dopo Pasqua. La copertura dei posti letto», calcola De Cassan, «viaggia tra il 50 ed il 60%». In effetti, anche gli impiantisti ammettono che l’incertezza meteo ha di molto pesato sulle ultime due settimane. Ma – ammette Marco Grigoletto, presidente regionale di Anef – in questi giorni ci stiamo riprendendo. «Potremo contare su una buona Pasqua, ancora con il 60% di sciatori stranieri. Gli appassionati ne approfittano, perché gli impianti sono per la gran parte aperti. Il Civetta chiude da lunedì di Pasquetta, gli altri il 7 aprile. Ma alcuni restano aperti fino al 21, il Col Gallina ed il Faloria fino al 1° maggio».
Cortina resta la capitale del turismo pasquale: «Ci stiamo preparando alla Pasqua con il consueto entusiasmo», testimonia Nicola Menardi Demai, vicepresidente dell’Associazione degli Albergatori di Cortina. «Veniamo da un inverno più che soddisfacente e il fatto che la settimana santa cada bassa costituisce senza dubbio un vantaggio, perché ci consentirà di godere ancora dei frutti delle abbondanti nevicate che nelle scorse settimane hanno imbiancato le Dolomiti. Certamente resta l’incognita meteo, ma noi a prescindere dal tempo lavoreremo a pieno regime per assicurare ai nostri ospiti una vacanza da ricordare».
Gli hotel saranno pressoché tutti operativi – una cinquantina circa - e pronti ad accogliere i turisti, in prevalenza italiani, ma anche stranieri, il 38% secondo le stime di H-Bechmark, di cui un buon 18% solo dal Regno Unito. Alcuni alberghi chiuderanno subito dopo il Lunedì dell’Angelo; di contro, molti altri prolungheranno l’attività fino alla soglia del primo maggio, quando sono in programma le ultime sciate sul Faloria e sul Col Gallina.
«Un’idea, quella di estendere la tradizionale stagionalità, che stiamo portando avanti da tempo e che finora è stata sempre apprezzata e premiata dagli utenti. Ricordo, a tal proposito, che diverse tra le nostre strutture associate hanno scelto di rimanere aperte tutto l’anno, proprio al fine di dare ulteriore valore al concetto di destagionalizzazione del quale siamo orgogliosi promotori sul territorio», conclude Menardi Dimai. «Pasqua dunque non rappresenta la coda dell’inverno, quanto piuttosto una tappa importante di un cammino molto più lungo. Proprio per questo motivo, ci stiamo fin da ora proiettando verso l’estate, di cui avvertiamo già il potente richiamo all’orizzonte».
È quanto condivide anche Graziano Prest, il blasonato chef che conduce il ristorante stellato Tivoli, in faccia alle Tofane, ed è anche presidente provinciale della Fipe. «Pasqua? Siamo pronti con l’agnello dell’Alpago», conferma, «uno dei piatti più ricercati. Per le feste i ristoranti torneranno a riempirsi, dopo una pausa provocata dal meteo incerto, che ha tenuto gli ospiti un po’ lontani dalla montagna. Dobbiamo però riconoscere che arriviamo da un inverno eccellente, anche a tavola. Non possiamo lamentarci».
Ritornando al meteo, il Centro Valanghe Arpav di Arabba prevede oggi il limite della neve tra i 1800-2000 metri su Prealpi e 1600-1900 sulle Dolomiti. Pioggia alle quote inferiori. Gli accumuli di neve fresca saranno consistenti oltre i 2000 metri. Nel pomeriggio di giovedì, è probabile altra neve ma oltre i 2000 metri.