L’Ulss di Belluno assume 95 infermieri, ma l’emergenza resta
Arrivano i rinforzi negli ospedali dell’Ulss 1 Dolomiti. La direzione strategica, infatti, ha deliberato l’assunzione a tempo indeterminato di 95 infermieri.
L’arrivo di nuovi infermieri
Il personale sarà recuperato dalle graduatorie che si sono formate alla conclusione dei concorsi indetti da Azienda zero. Per far fronte a questa assunzione di massa, l’azienda sanitaria recupererà le risorse dal budget assegnato alla Gestione risorse umane per il 2024, mentre per gli anni successivi si vedranno i futuri atti di programmazione economica, «nel rispetto del tetto di spesa fissato dalla Regione».
Un numero, quello degli infermieri neoassunti, che, seppur elevato, non basterà a coprire le carenze presenti da tempo nell’Ulss. Ne è convinta Lorella Vidori, referente provinciale del Nursing up, sindacato degli infermieri. «Di questi 95 professionisti, 17 sono già assunti a tempo determinato. L’Ulss ci ha detto che dopo queste assunzioni chiederà comunque alle altre aziende sanitarie di poter attingere alle loro graduatorie per far arrivare altro personale. E questo fa capire che le new entry non basteranno per le necessità del territorio. Si consideri», prosegue Vidori, «che queste nuove forze arriveranno prima dell’estate e potranno fare la formazione per sostituire i colleghi che andranno in ferie».
Per la referente del sindacato di categoria, l’azienda sanitaria dovrà fare un notevole sforzo per riuscire a coprire tutto il personale mancante, «visto che il 2024 e il 2026 sono due annate importanti per il turnover ordinario: molti colleghi andranno in pensione e qualcuno si dimetterà. E questo si aggiungerà alla cronica carenza di medici e operatori socio sanitari». Per Vidori «il mondo della sanità sta cambiando e quindi anche l’organizzazione del lavoro dovrà cambiare».
Nei giorni scorsi, sindacato e direzione sanitaria hanno approvato il piano aziendale delle pronte disponibilità: prevede che per il personale del comparto siano previste al massimo sette reperibilità al mese per i reparti dell’Emergenza-urgenza, della Chirurgia, della Radiologia. «Vedremo come andrà questa novità, visto che comunque con l’estate molte persone saranno in ferie», conclude Vidori.
Il personale medico
A inizio marzo Azienda Zero aveva pubblicato un avviso per recuperare personale da inserire con contratti libero professionali nei Pronto soccorso delle varie aziende sanitarie: in tutto hanno risposto 212 candidati, 24 (19 medici specializzati e 5 specializzandi) le posizioni utili all’azienda bellunese. Questo personale potrà essere utilizzato sia nell’attività di Emergenza-urgenza, ma anche negli ambulatori per quel che riguarda i codici minori.
Ma c’è un problema: i tre quarti di questi medici sono candidati anche per altre Ulss venete. «Ci sarà da capire quanti verranno realmente a Belluno», sottolinea Stefano Capelli, referente provinciale del Cimo, sindacato dei medici ospedalieri, che poi sottolinea: «Quello che emerge è che ci sono numeri importanti in questo avviso, numeri che permetteranno alla direzione sanitaria di escludere le cooperative di professionisti, come voluto dalla Regione, per arginare il fenomeno dell’abbandono degli ospedali». Per assicurarsi questo personale, Capelli rilancia l’attrattività del territorio: «Qui entra in gioco la capacità del territorio di garantire benefit e utility a chi viene a lavorare quassù. Anche i Comuni devono fare la loro parte mettendo a disposizione alloggi a prezzi calmierati, oltre che servizi».