Ospedali accessibili alle persone disabili: l’impegno dell’Ulss di Belluno
Migliorare l’accessibilità negli ospedali e la fruizione dei servizi agli utenti disabili. Dal Cup ai singoli reparti, con nuove modalità di prenotazione, ma anche con nuovi parcheggi per i volontari che accompagnano i pazienti.
Ma si a lavora anche per individuare una figura all’interno dell’Ulss 1 Dolomiti che faccia da trait d’union tra le associazioni di volontariato e l’azienda sanitaria. Sono queste le promesse fatte dal commissario straordinario Giuseppe Dal Ben alle 54 associazioni che compongono il Comitato di intesa, durante un incontro di qualche giorno fa.
L’accesso agli ospedali
Oltre un centinaio le domande che i volontari hanno presentato ai vertici dell’Ulss: «Il commissario ci ha risposto spiegando la situazione. E da questo incontro siamo usciti contenti, vista l’apertura al dialogo espresso da questa direzione», sottolinea Gianluca Corsetti, a capo del Comitato di intesa.
La situazione della sanità nella nostra provincia; l’organizzazione/pianificazione/finanziamento del servizio sanitario e socio sanitario in montagna; i programmi di sviluppo dell’azienda in relazione al potenziamento degli ospedali di Feltre Belluno, Agordo e Pieve di Cadore; gli esiti del convegno svoltosi a Feltre; il funzionamento delle unità operative negli ospedali e territoriali in funzione del rapporto con il volontariato: sono questi alcuni degli argomenti trattati durante l’incontro.
«Un incontro», precisa Corsetti, «che facevamo periodicamente prima del Covid e che ora abbiamo cercato di riprendere».
Sono 386 i volontari che lo scorso anno hanno varcato le soglie degli ospedali e degli ambulatori per svolgere funzioni di sostegno e accompagnamento di cittadini fragili, promozione della salute e per assistenza nelle degenze.
L’esercito dei volontari
Complessivamente i volontari delle associazioni che collaborano con l’Ulss 1 Dolomiti sono 3.125 a fronte di 48 sodalizi che hanno stabilito dei rapporti convenzionati stabili.
«Sono loro ad aver evidenziato le criticità con le quali si trova a combattere un disabile negli ospedali.
Per i ciechi, ad esempio, è impossibile capire quando è il loro turno per una visita, per un prelievo del sangue o per prenotare un accertamento clinico se non c’è un sistema che traduca in suono il numero cartaceo dato all’accettazione». Queste sono solo alcune delle questioni sollevate e su cui l’azienda si è detta pronta a venire incontro.
«È stata anche l’occasione per ringraziare pubblicamente tutte le associazioni che durante le drammatiche fasi della pandemia hanno continuato le attività, garantendo il trasporto di centinaia di cittadini con ridotta o assente mobilità da e verso le aree destinate ai tamponi e ai vaccini», aggiunge Corsetti, che poi ha sottolineato: «Il commissario ci ha spiegato che la Regione Veneto per i cittadini bellunesi investe oltre 2 mila euro pro capite a differenza di altre province in cui la media è abbondantemente più bassa».
I vertici Ulss, oltre a non nascondere le difficoltà a reperire il personale medico e infermieristico,hanno sottolineato anche le criticità legate all’area della psichiatria, della disabilità e degli anziani. «Sono state tre ore di confronto produttive per creare maggiore consapevolezza sulle funzioni dell’Ulss. Speriamo che questi momenti di confronto diventino periodici», conclude il presidente del Comitato di intesa.