Pista da bob sotto casa, timori a Cadelverzo
Agli abitanti delle case in diritto di superficie costruite a Cadelverzo di Sotto la nuova pista da bob arriverà davanti alla porta di casa, o quasi. Per questa ragione (magari anche con qualche settimana di ritardo, visto che il progetto light della pista lo si conosce ormai da un paio di mesi abbondanti) i residenti delle abitazioni costruite utilizzando appunto la formula del diritto di superficie (sistema adottato dal Comune per dare alloggi ai residenti senza che questi possano poi essere messi sul mercato delle seconde case) adesso hanno deciso di muoversi.
E, in effetti, non dev’essere proprio il massimo svegliarsi la mattina al “suono” delle ruspe. Gli scavi si sono spinti infatti fino all’attuale pista da sci di rientro, quella che scende dal Col Drusciè, e che al momento già passa in prossimità delle case per arrivare alla partenza della funivia Freccia nel cielo. Se, quindi, come sembra al momento, la pista da sci verrà “mangiata” dalle ruspe, il prossimo inverno questa potrebbe essere ridisegnata ancora di più vicina alle case; a meno che non si decida di cancellarla del tutto, costringendo in quel caso gli sciatori a ricorrere alla cabinovia per arrivare alla Freccia nel cielo (anche se la cosa, allo stato, non pare così probabile).
È stato però basandosi proprio su queste argomentazioni che i residenti dei condomini interessati hanno scritto una preoccupata lettera di richiesta di delucidazioni (con allegata raccolta firme) al sindaco di Cortina, Gianluca Lorenzi; il quale – ironia della sorte – abita proprio in una delle case di Cadelverzo di Sotto. Ma come mai ci si muove solo adesso? A quanto testimoniato da uno degli abitanti in zona, i residenti non avrebbero intuito quelle che sarebbero state per loro la implicazioni pratiche della realizzazione della pista da bob. Ora, invece, davanti ai movimenti terra e alle ruspe davanti casa, è scattato l’allarme. Insomma, vedere per credere. Nella lettera si chiedono dunque rassicurazioni per la sicurezza e la vivibilità della zona in relazione ai lavori per il bob.
I residenti sono preoccupati poi per la futura convivenza con l’impianto che si andrà a costruire e con le modifiche alla pista di rientro; infatti, se questa costeggerà ancora più da vicino le abitazioni, potrebbero esserci conseguenze legate all’innevamento necessario, e quindi al formarsi di tratti ghiacciati, in prossimità delle case. I veicoli potrebbero perdere aderenza, magari anche precipitando nella scarpata che c’è al termine della strada.
I residenti chiedono inoltre rassicurazioni sulla percorribilità della carreggiata da parte di tutti i tipi di veicoli (viste le pendenze da superare) e di garantire sulla strada l’incrocio tra due veicoli. Altra richiesta la possibilità di accesso a chi si muove a piedi: ci sono infatti delle persone non automunite, e spesso anche non giovanissime, che ogni giorno raggiungono la fermata dell’autobus a Ronco per scendere in paese.