Paramassi sul Fadalto, il progetto sottoposto a valutazione ambientale
Anche l’Alpago (ma non solo) attende la definitiva messa in sicurezza della statale di Alemagna, sul Fadalto. Ripetute, infatti, le chiusure dell’arteria quando le forti precipitazione movimentano i colatoi di sassi, terra e fango dal versante di montagna tra il Millifret ed il Cansiglio.
L’Anas ha sottoposto alla Commissione Via (Valutazione impatto ambientale) della Regione il progetto delle sei gallerie paramassi da realizzare in Fadalto, lungo la Statale, per proteggerla dalle frane. Il 2 maggio è scaduto il tempo per la presentazione delle osservazioni.
«Si tratta di un passo decisivo», commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Giampaolo Bottacin, «per un cantiere atteso da anni, nell’alta provincia di Treviso ma anche nel Bellunese, perché questa è l’unica statale per le Dolomiti e, quindi, per le Olimpiadi».
I pendolari dall’Alpago verso le industrie trevigiane, e quelli del Vittoriese in direzione opposta, in caso di chiusura devono infatti salire in autostrada, con a carico tanto di pedaggio.
L’esame da parte della Conferenza Via non avrà tempi brevi. L’iter probabilmente si concluderà in autunno, perché il dossier da esaminare, con tutti i rilievi presentati, è complesso. L’opera costerà circa 20 milioni. E qui, purtroppo, casca l’asino.
L’Anas si è fatta carico della progettazione, sollecitata sia dal Comune di Vittorio Veneto e sia dalla Regione attraverso Bottacin, ma al momento non ci sono i soldi per realizzare le gallerie artificiali. Quindi la stessa procedura che di solito fa seguito alla Via – con progettazione esecutiva, appalto e cantierizzazione – risente di questa problematica. Anas e Regione sono comunque in cerca di una soluzione. Sono 2 mila circa i veicoli in transito quotidianamente sulla Statale: il 44% è rappresentato dagli automezzi pesanti (circa un centinaio al giorno).
Dalla parete di montagna tra il Pizzoc ed il Millifret scendono a valle 5 colatoi, più un sesto meno “tempestoso”. Tre di questi sono i più problematici e l’Anas provvede a monitorarli con apposita strumentazione. In corrispondenza dei canali verranno costruite gallerie paramassi, in qualche caso paradetriti, anche flessibili. Anas calcola lavori per tre anni e mezzo. Le strutture sono in calcestruzzo armato. La più lunga sarà di 404 metri, un’altra di 203; quattro limiteranno la dimensione tra i 50 ed i 70 metri.