Condannato a un anno e 4 mesi per stalking, furto e lesioni all’ex moglie

È stato condannato a un anno e 4 mesi, più 5 mila euro di risarcimento danni, più le spese legali un uomo accusato di stalking, lesioni, furto e minacce nei confronti dell’ex moglie.

La vicenda si concentra nel 2021, anche se la relazione tra i due aveva già subito nel tempo alcuni alti e bassi. È in quell’anno che lei decise di lasciare la casa di famiglia, in Cadore, per cercare aiuto in una residenza protetta portando con sé anche la figlia. Secondo le accuse a carico dell’uomo (difeso dall’avvocato Valentina Mazzucco), lo stalking si sarebbe consumato in seguito ad una serie di episodi, che hanno indotto l’ex moglie a scappare di casa e a cambiare vita; ma anche dopo il trasferimento nella residenza protetta.

La donna, infatti, ha denunciato il fatto che l’ex marito, venuto a conoscenza del luogo in cui si trova quella struttura, sarebbe andato a cercarla. Secondo la difesa, invece, ci sono diverse prove incontrovertibili che l’uomo quel giorno fosse da tutt’altra parte e a dimostrarlo sarebbero un’operazione postale e i tabulati telefonici che indicano come l’imputato non si sia mai allontanato dal Cadore.

Le lesioni, invece, si riferiscono ad un episodio specifico, avvenuto l’11 agosto del 2021, durante il quale lui è accusato di averla spintonata. Per quell’evento i due si erano querelati reciprocamente e i procedimenti sono stati riuniti un uno unico, che vedeva quindi imputata anche la donna che lunedì 20 maggio è stata assolta.

Infine le accuse di furto e minacce, che sono riferite ad un’altra lite che sarebbe sfociata in minacce e con la sottrazione del cellulare della donna da parte dell’ex marito.

Il pubblico ministero di udienza, durante la discussione del 20 maggio davanti al giudice Montalto, ha chiesto la condanna dell’uomo a un anno e 8 mesi e l’assoluzione della donna. La difesa ha chiesto l’assoluzione cercando di dimostrare come da parte dell’imputato non ci siano stati comportamenti penalmente rilevanti e come la scelta della donna di andarsene di casa sia stata dettata dall’esasperazione per la lunga crisi coniugale e non da condotte configurabili come stalking.

Dopo la pubblicazione della sentenza, fissata in 90 giorni, infatti, la difesa presenterà ricorso in Appello. —

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