Giro d’Italia. Sotto la pioggia l’ovazione dell’Alpago per il fuoriclasse Pogacar
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foto da Quotidiani locali
Il rosa del Giro e il minaccioso grigio delle nuvole. Era prevista e puntuale si è presentata battente la pioggia, in concomitanza con il via della penultima tappa dell’edizione numero 107.
In realtà già alle 11 si erano aperti gli ombrelli e da zaini e borse erano stati estratti i vari k - way, indispensabili per non trascorrere un’ora sotto l’acqua. Una costante di questi ultimi giorni di corsa il meteo inclemente, come constatato da quanti erano reduci dalla trasferta a Sappada o sul Passo Brocon.
Comunque Farra d’Alpago si è divertita soprattutto venerdì sera, complice una notte rosa spettacolare per presenze, eventi e momenti di convivialità. Felicissimi i gestori di bar e locali, considerato l’insolito venerdì da tutto esaurito. Parecchie le presenze anche ieri e ben contenti erano i bar del paese, i quali hanno dovuto infornare più volte le brioche della colazione.
A occhio comunque la stima di pubblico non era paragonabile al bagno di folla datato 2016. Il clima incerto ha senza dubbio condizionato, così come l’improvvisa assenza di navette già attorno alle 9.30 dal parcheggio in zona Paludi ha costretto diverse persone a optare per non recarsi in zona lago di Santa Croce. Un problema lamentat da molti, che hanno dovuto raggiungere la partenza a piedi, ma che ha negato questa possibilità ad anziani e bambini.
Rispetto a 8 anni, differente pure l’allestimento della zona dove erano collocati gli stand degli sponsor e il palco firme, sopra il quale dava bella mostra di sé la coppa che quest’oggi verrà alzata al cielo dall’acclamatissimo Tadej Pogacar. Un beniamino lo sloveno, osannato come forse non accadeva neanche ad alcuni campioni italiani.
L’altro ricercato d’eccezione era Andrea Pietrobon, settimo bellunese partecipante a un Giro d’Italia dopo Giovanni Knapp, Giuseppe Scopel, Gino Fochesato, Luigino Moro, Davide Malacarne e Alex Turrin. Peraltro, la curiosità è che nel 2016 da Farra era partito un altro conterraneo come il lamonese Davide Malacarne. Il cadorino proviene da tutt’altra zona della provincia rispetto al feltrino e di sicuro sta stupendo chiunque.
Compreso Alessio Cremonese, amministratore delegato di Manifattura Valcismon che con il marchio Castelli firma le maglie dei leader e rappresenta un riferimento per l’abbigliamento tecnico di chi va in bici.
«Ho avuto modo di complimentarmi con lui in occasione della decima tappa, ossia quella cominciata a Pompei», racconta l’imprenditore feltrino, affiancato dal fratello Dario. «Stava infatti già dimostrando le sue ottime qualità, come confermato poi in seguito. Abbiamo fatto volentieri due chiacchiere e l’impressione è quella di un ragazzo semplice e al tempo stesso parecchio determinato. Sono convinto riuscirà a far carriera, avendo ben in mente quali siano gli obiettivi da raggiungere».
A proposito di tracce bellunesi, negli spazi dedicati ai vari stand presente l’azienda feltrina Clivet che si occupa di sistemi e impianti di climatizzazione, riscaldamento e trattamento aria. Sponsor da quest’anno del Giro, giovedì aveva regalato una giornata indimenticabile ai propri dipendenti invitando in sede Ivan Basso e ospitando davanti allo stabilimento lo show della Carovana Rosa in occasione della Fiera di Primiero - Padova.