Battisti: «Mantova, la salvezza ora passa dagli scontri diretti»
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Il ds: «A Bolzano serve andare oltre, approcciare con entusiasmo e insana follia. Monachello crescerà ancora e i rinnovi arriveranno, non c’entra la multiproprietà»
MANTOVA. Soddisfazione per i 12 punti intascati nel tour de force di otto gare in un mese, delusione per «l’immeritata» sconfitta con la Triestina e tanta voglia di alimentare l’entusiasmo rivisto domenica 27 febbraio al Martelli, tentando l’impresa impossibile a Bolzano e soprattutto capitalizzando gli scontri diretti che da qui a fine campionato valgono la salvezza. C’è tutto questo nella testa del ds del Mantova Alessandro Battisti, che dopo due giorni di riposo concessi alla squadra suona la carica in vista dei prossimi impegni.
«Nonostante la lunga sosta, che ci ha fermato in un momento positivo e che ci ha creato problemi con ben 19 giocatori colpiti dal Covid, siamo riusciti a superare il tour de force di febbraio con 12 punti in tasca. La squadra ha acquisito la mentalità giusta e prova sempre a vincere, pur sapendo che a volte può andare incontro a difficoltà. Siamo stati bravi ma dobbiamo ancora smaltire la delusione di domenica: perdere in quel modo, senza meritarlo, è stato pesante. Soprattutto perché i ragazzi volevano ripagare l’affetto dei tifosi, accorsi in tanti a sostenerli. Quell’entusiasmo va alimentato, ci può dare una grande mano nelle ultime nove partite, che saranno durissime».
A partire da domenica 6 marzo, quando un Mantova con qualche assenza di troppo farà visita al Sudtirol capolista: «Loro hanno più del doppio dei nostri punti e il massimo delle motivazioni, visto che saranno arrabbiati dopo aver perso a Piacenza la prima gara del campionato. Sulla carta sembra dunque una missione impossibile, ma noi dobbiamo affrontarla con la volontà di andare oltre le nostre possibilità, con spregiudicatezza, con un’insana follia».
Quella col Sudtirol sarà la prima di 9 gare che devono portare il Mantova alla salvezza e magari anche oltre: «Saranno sfide durissime - avverte Battisti - e per questo dovremo mettere in campo tutta la determinazione, la fame, la voglia di vincere che abbiamo».
E anche la qualità, che dopo il mercato di gennaio è decisamente aumentata: «Sì, gli acquisti hanno alzato il livello sotto l’aspetto della qualità ma anche degli allenamenti e della mentalità. Su Monachello mi ero informato già la scorsa estate, è un ragazzo che qui ha trovato l’humus giusto per esprimere tutte le sue qualità. E deve ancora trovare la condizione di forma migliore, per cui sono certo che farà ancora tanto per il Mantova da qui a fine stagione. Galligani? Lui quando è arrivato non era al top e ha bisogno di stare bene perché il suo gioco si basa molto sulla velocità e sulla forza esplosiva. Vedrete che in questo finale di campionato saprà farsi valere».
Tornando al tema salvezza, Battisti non fissa una quota punti da raggiungere: «È difficile farlo perché questo è un torneo equilibratissimo. Quella canonica è 40, ma molto dipenderà dagli scontri diretti. Noi ne abbiamo cinque in programma e non dobbiamo sbagliarli perché lì i punti avranno un valore enorme».
Volgendo lo sguardo al futuro, infine, il ds nega che il temporeggiare sui rinnovi contrattuali sia legato al “rischio” di una cessione societaria: «Io dico che la proprietà ha dato un segnale fortissimo a gennaio, permettendomi di muovermi sul mercato senza limiti di scambi e uscite. La volontà di salvezza è stat fortissima. Per i rinnovi - e non parlo solo di Monachello e Marone di cui si parla tanto fra i tifosi -, discuteremo una volta certi di essere in Lega Pro. E allora costruiremo il Mantova di domani, ne sono certo».