Pochi medici, all’ospedale di Mantova nuova ondata di gettonisti: ora anche psichiatri

Nell’ultimo anno sono almeno quattro gli anestesisti del Carlo Poma che hanno smesso il camice bianco da dipendente e lo hanno indossato nuovamente come gettonisti di cooperative esterne, a cui gli ospedali si rivolgono quando hanno poco personale. La scelta è facile: la busta paga è nettamente più alta e ci sono meno vincoli di servizio. Una decisione legittima, quella dei medici, che però mette in crisi i reparti ospedalieri alle prese con una continua carenza di operatori sanitari specializzati.

Non si ferma l’ondata di medici a gettone negli ospedali mantovani. Per rimediare alle troppe caselle vuote il Poma ricorre nuovamente a ditte esterne.

Tutto questo nonostante solo alcuni giorni fa il ministro della salute Orazio Schillaci avesse chiarito che «è allucinante pensare che medici esterni reclutati al bisogno vengano pagati da due a cinque volte in più dei colleghi assunti. È inaccettabile e il problema va risolto rapidamente». Anche il neo assessore regionale al welfare, Guido Bertolaso, a fine dicembre aveva sottolineato come sia necessario «limitare il fenomeno dei gettonisti e ridurre le dimissioni dei nostri medici che poi rientrano attraverso certe cooperative nate come funghi».

Nell’attesa che il governo trovi la quadra per tornare ad avere negli ospedali personale dipendente inquadrato in uno staff duraturo, l’Asst di Mantova è ancora una volta costretta a reclutare gettonisti. E lo fa nuovamente per mancanza di anestesisti e per la seconda volta anche in una struttura complessa di Psichiatria, quella dell’ospedale di Borgo Mantovano.

SOS IN RIANIMAZIONE

A fine dicembre l’Asst aveva rinnovato il servizio di copertura dei turni delle Rianimazioni di Mantova e Borgo Mantovano alla ditta esterna Gap Stp di Pisa, allungando il rapporto di un altro anno e mezzo, da primo gennaio al 31 luglio 2024, e per un importo stimato di circa 654mila euro. Ma tutto questo non è bastato a compensare la grave e cronica carenza di anestesisti in corsia. Così nei giorni scorsi i vertici dell’azienda socio sanitaria di Mantova hanno dovuto procedere con un ulteriore affidamento diretto a un’altra ditta esterna per un totale di ventisette turni da dodici ore e per altri tre mesi, dal 16 gennaio al 15 aprile 2023. La base d’asta è stata fissata in poco più di 35mila euro e il servizio è stato affidato all’unico operatore che ha presentato l’offerta, il Medical Service Südtirol srl di Bolzano. La richiesta di copertura dei turni nella Rianimazione del Poma era stata richiesta con urgenza a metà dicembre dalla direttore sanitario di presidio Arianna Boschetti per consentire il regolare svolgimento dell’attività di reparto. Il servizio è stato assegnato, come sempre, dopo un’attenta valutazione della congruità dell’offerta in denaro, della relazione tecnica e del curriculum del personale messo a disposizione.

MANCANO ANCHE GLI PSICHIATRI

Il 12 gennaio è scaduto il contratto per la copertura dei turni nella Psichiatria del presidio di Borgo Mantovano, affidato nel luglio dello scorso anno all’operatore economico Novamedica coop. sociale onlus di Bologna.

In vista della scadenza Andrea Pinotti, primario della Psichiatria Mantova 2, aveva segnalato alla direzione sanitaria il perdurare di una situazione di carenza di organico. La soluzione? Base d’asta fissata in 129.600 euro (venti turni mensili da dodici ore, per sei mesi) e affidamento del servizio di nuovo a Novamedica.