Tra scacchi, bocce e pilates è sempre festa: folla domenicale alle isole verdi del Parco Te
«A ghè anca l'acqua dal sindac, a ghè tut»: in dialetto schietto, un mantovano doc pronuncia questa frase accanto a una fontanella d'acqua potabile. È una delle impressioni colte nella prima giornata di apertura alla scoperta del parco Te. E che ci sia pressoché "tutto" non è una impressione isolata. Dopo l'inaugurazione, nella notte tra sabato e domenica nella nuova area verde attrezzata che si affaccia su palazzo Te c'è stato il via vai di gruppi di amici e di famiglie. Fino alla una, quando le fontane colorate si sono spente. E un fitto via vai di folla ha caratterizzato la giornata di ieri. Tanta la curiosità: richiamati dalla novità e dalle attività proposte nelle 12 isole attrezzate che circondano la grande radura, a mezzogiorno era a più di mille la stima dei presenti. Fitness, sport, gioco, persone sedute in gruppo o da sole sulle panchine in teak o sulle sedie in ferro, ciclisti, un nugolo di bimbi, alcuni in mutande, a bagnarsi sotto ai getti delle fontane.
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A giocare con gli spruzzi che compaiono e scompaiono, anche tanti cani. E poi fette d'anguria offerte ai passanti. Selfie con vista sull'Esedra. Incontri tra persone che in città si vedono di sfuggita e che qui, invece, ritrovano un po' di tempo da condividere. In uno spazio che "sentono" di tutti. Mamme e papà che invitano i piccoli figli ad «andare sui DingDong», le altalene tornate protagoniste del divertimento infantile. «Da zero a 100 anni: è davvero tanta la gente che è qui stamattina. Sarebbe molto bello fare una volta alla settimana incontri di yoga e di meditazione» dice Velleda Coazzoli del centro culturale Arci Papaqua, mentre sulla grande piattaforma in legno, l'isola 4, si alternano le dimostrazioni di pilates. E a pensare a nuove attività da programmare, una volta esaurita l'estemporaneità della giornata dimostrativa, è anche Maria Grazia Chacha Palmieri della polisportiva San Pio X: «Penso agli open day o al nostro Blu Basket, il progetto di pallacanestro adattato per la disabilità». Il temuto campo dello scandalo – perché di forma tonda –, non frena l'entusiasmo dei 70 bimbi che, alternandosi disputano il classico 3 contro 3 e nel prato accanto fanno giochi di gruppo. La lente d'osservazione sulla giornata si sposta tra le graminacee dell'isola n. 9: «È bastato costruire questa aiuola per far tornare molti insetti impollinatori» spiega Corrado Benatti, guida di Alkemica, al gruppo che accompagna alla visita naturalistica dell'area. L’Isola del Ping Pong pullula di giovani e senior nelle dimostrazione di tennis tavolo a cura della Polisportiva San Lazzaro; nell’isola degli Scacchi giochi di società e scacchi con l’associazione Amici ludici di Mantova.
Le Ambulanze veterinarie azzurre in prossimità degli sgambatoi presentano la loro attività di volontariato. In poco più di un anno, 630 gli interventi attuati, spiega Maurizio Zordan. Davanti alla mappa del parco un'insegnante, Orsola Crea, di Porto Mantovano, guarda la l'immagine che vuol far disegnare ai suoi bimbi di quarta elementare: «Sarebbe il loro primo bel lavoro di geografia, poi li porterei qui». E l'aula didattica ha già qualche pretendente. Nel pomeriggio il meteo ha ostacolato alcune delle iniziative in programma ma quelle saltate saranno recuperate in settembre. Tra diversi assessori impegnati a testare le attività (il vicesindaco un vogatore, l'assessora all'istruzione a seguire la partita del figlio) in mattinata arriva anche il sindaco Mattia Palazzi. L'isola 2, quella del basket, lo accoglie e lo circonda, lo incita a giocare. E lui gioca.