Mantova bistrattata: tra i teatri monumento esclusi Bibiena e Olimpico di Sabbioneta
foto da Quotidiani locali
Nel novero dei 46 teatri che un progetto di legge di Lega e Fratelli d’Italia vorrebbe dichiarare «monumento nazionale» non c’è traccia di due perle mantovane: il teatro Bibiena, inaugurato nel 1769 dal quattordicenne Wolfgang Amadeus Mozart, e il teatro Olimpico di Sabbioneta, costruito tra il 1588 e il 1590. Va detto che l’elenco dei teatri dimenticati da questa proposta di legge è molto lungo e comprende anche Sistina, Brancaccio e Palladium. Aspetto che non è passato inosservato nel corso del dibattito all’assemblea della Camera lo scorso 27 marzo (tra l’altro Giornata mondiale del Teatro), durante la quale le opposizioni hanno duramente contestato il metodo adottato per compilare la lista. O meglio, è proprio l’assenza di metodo per compilare l’elenco che è entrato nel mirino di molti deputati. Tanto che la proposta originaria (costituita da due articoli) è stata ritirata: tornerà in discussione la prossima settimana, dopo una revisione dei criteri per l’assegnazione del riconoscimento.
Interviene Tabacci
A citare i due esclusi eccellenti, Bibiena e Olimpico, è stato il mantovano Bruno Tabacci, eletto nel collegio uninominale di Milano-Loreto per Impegno Civico. «Non è che mi arrabbio perché non sono inclusi – ha detto il parlamentare – né intendo proporli, ma che senso ha fare una legge facendo un elenco che è palesemente contraddittorio? Fissiamo dei princìpi e poi deleghiamo il Governo a mettere anche dei quattrini, perché è chiaro che qui non si sta a dire quelli che sono in campo».
Che senso ha fare una legge facendo un elenco che è palesemente contraddittorio?
E ancora: «È la qualità della legislazione con cui stiamo caratterizzando questa iniziativa che è in discussione. Immaginare una legge che parte da un elenco non è una buona indicazione».
Niente soldi
La proposta di legge, nata dalla fusione di più proposte di riconoscimento di monumento nazionale per singoli teatri, non prevede l’erogazione di fondi o forme di priorità per la stanziamento di risorse per lavori di restauro o di valorizzazione. Da qui l’annotazione di Tabacci (ma anche di altri deputati) sui «quattrini». Certo che l’attribuzione di questo riconoscimento potrebbe portare qualche punto in più nella presentazione di progetti a bandi per il finanziamento di grossi interventi.
Il Bibiena, ad esempio, necessiterebbe di un intervento di restauro per un valore stimato di 11 milioni di euro. Nel 2021 lo storico edificio era rimasto senza impianto di riscaldamento.