Elettrodotto di Castiglione: il caso arriva in Parlamento
L’allarme per la salute è concreto e dimostrato, i soldi sono stati stanziati, ma a Roma nessuno sta mettendo mano al portafoglio per muovere le ruspe a Castiglione. Per chiedere un intervento sull’elettrodotto Colà Tavazzano che con i suoi 220mila volt attraversa il centro abitato e diverse opere pubbliche tra cui la scuola di Belvedere, si è mosso invece il deputato Devis Dori, che ha presentato un’interrogazione ai tre ministeri interessati, della salute, dell’ambiente e delle infrastrutture, richiedendo una risposta scritta. Da rilevare che sui 16 miliardi stanziati dal Governo per interventi di varia natura in questo ambito, per Castiglione servirebbero 5 milioni.
La richiesta
Il deputato di Europa verde, raccogliendo le osservazioni e la protesta del comitato “Interriamolo”, chiede appunto ai ministri di scucire agli enti territoriali il denaro per realizzare l’interramento dei cavi dell’alta tensione dell’elettrodotto. Ma non si limita a questo: li invita a svolgere «una più approfondita indagine epidemiologica sulla popolazione di Castiglione per verificare l’impatto dell’impianto sulla loro salute». Questo alla luce degli studi emersi finora, che definire poco rassicuranti appare come un eufemismo. L’impianto, gestito dalla società Terna - Rete elettrica nazionale spa, passa sopra le scuole elementari Alighieri poi per via Croce Rossa, dove sovrasta una fabbrica nella quale lavorano molte persone; prosegue sul quartiere Cinque Continenti, fino a via Leopardi, dove il Colà-Tavazzano passa sopra case, palazzine, villette e, infine, ha un traliccio nel cortile di una pizzeria.
I rischi per la salute
Già nel 2001 le rilevazioni dell’Arpa avevano rilevato valori di microtesla, l’unità di misura dei campi elettromagnetici, ben superiori ai limiti di attenzione: il che comporta un aumento molto rilevante del rischio di ammalarsi di leucemia infantile. Questo è confermato da una successiva indagine di Asl, Arpa e Provincia di Mantova che ha evidenziato, nel comune di Castiglione, nel periodo dal 1996 al 2005, una mortalità più marcata dei tumori maligni, rispetto a tutti gli altri comuni della provincia. In particolare per tutte le leucemie e i tumori al fegato. «Dal 2009 ad oggi, non risulta che siano stati fatti ulteriori approfondimenti, nonostante le diverse petizioni dei cittadini di Castiglione che continuano a chiedere alle autorità di tutelare la loro salute con nuovi interventi i n merito»
Le petizioni
Dori ricorda l’intervento in consiglio provinciale del 2012 di Franco Tiana, con cui ci si era impegnati a programmare approfondimenti sui dati epidemiologici. La battaglia di Tiana e del comitato per spostare o interrare i cavi continua da 20 anni, con una petizione di cittadini che raccolse 4mila firme. Lo scorso dicembre il Governo ha dato l’ok, ma i soldi sono ancora nel congelatore.