Calcio, l’ex biancorosso Bocalon: «Super felice per la gente di Mantova, merita almeno la B»
Il bomber ora al Renate: «Segnare sotto la Te mi faceva venire la pelle d’oca. Sono contento per il presidente e per i miei ex compagni, che bella questa rivincita. Spero facciate festa domenica perché lunedì a noi servono i punti per salvarci»
Riccardo Bocalon l’anno scorso arrivò a Mantova a gennaio e provò a caricarsi la squadra sulle spalle, ma i suoi 11 gol in 15 gare non bastarono a evitare la retrocessione. Ora ritrova i biancorossi da avversario, come centravanti del Renate e non nasconde un pizzico di emozione: «Sono felice che le mie reti siano servite almeno per la riammissione in Lega Pro e che il Mantova si sia preso la sua rivincita: la piazza merita almeno la serie B».
Legame da pelle d’oca
Il 35enne bomber veneziano ha vissuto mille esperienze nella sua carriera ma in riva al Mincio ha provato qualcosa di speciale: «In 4 mesi mi sono legato tanto alla piazza e sono cose che non capitano spesso. La tifoseria mantovana è straordinaria e nelle ultime partite dell’anno scorso ricordo che segnare sotto la Te piena di gente mi faceva venire la pelle d’oca. Per non dire delle trasferte, dove ci seguivano in massa. Sono veramente felice che le cose quest’anno siano andate bene».
Saluti da Renate
Bocalon aggiunge poi di essere «contento anche per il presidente Piccoli. Avevo capito subito la caratura dell’uomo e nel calcio di oggi non è facile trovare persone perbene, per di più italiane, che abbiano entusiasmo e che siano disposte a investire nel calcio». Una pausa, poi il bomber continua: «E poi sono felice per Monachello, Mensah e Panizzi che sono rimasti lì e che, dopo un anno davvero tribolato, hanno potuto viverne uno fantastico, tanto da ritrovarsi da retrocessi in D a promossi in B. Ormai posso dirlo perché sono a un passo dalla promozione e non c’è più bisogno nemmeno della scaramanzia: io egoisticamente spero che festeggino domenica sul divano, perché noi lunedì abbiamo bisogno dei tre punti».
Il Padova e la rivincita
Bocalon ricorda bene il finale della passata stagione e la sconfitta contro il Padova all’ultima giornata che costò i playout: «Subimmo gol per nostri errori, poi pareggiamo a fine primo tempo ma forse nella ripresa fummo troppo frenetici. Certo, è curioso che il Padova - che giustamente affrontò quella gara secondo i criteri della sportività - si ritrovi a dover vedere proprio il Mantova vincere il campionato al suo posto. Non se l’aspettava nessuno perché le squadre più accreditate alla vigilia erano Vicenza, Triestina e Padova, ma nel calcio esistono da sempre le sorprese e stavolta c’è quella biancorossa. Che poi non è una sorpresa ma il frutto di un grande lavoro. Sono contento comunque che l’Acm si sia presa la rivincita».
Ex senza rancori
Ovviamente a Bocalon resta il rimpianto di non aver fatto parte di questa riscossa: «Credo che piacerebbe a tutti i calciatori di serie C far parte di questo Mantova - sorride -, anche perché credo che i biancorossi oltre a vincere si siano tanto divertiti in campo. Ma nel calcio è normale che, quando si cambiano direttore e allenatore ognuno abbia le sue idee. Lungi da me dunque discutere le scelte del Mantova, l’unico rimpianto che ho è di non essere riuscito a centrare la salvezza. Spero di riuscirci adesso con il mio Renate, evitando i playout che l’anno scorso furono un vero calvario».
La ipno-zona
Bocalon ha visto «diverse partite» del Mantova e si è fatto un’idea della ipno-zona che ha incantato tanti addetti ai lavori: «Ho detto che l’Acm non è una sorpresa ma frutto di un grande lavoro proprio perché si vede tutto osservando giocare la squadra. Il direttore e il mister sono stati bravissimi a costruire la rosa con calciatori adatti a questo tipo di gioco. Un gioco spumeggiante, moderno, non facile da proporre in una categoria come la serie C. Un ottimo calcio. Dai risultati forse sono rimasti sorpresi un po’ anche loro, ma va così quando si incastrano tante cose in questo mondo... Il merito però è tutto della società, del mister e ovviamente dei ragazzi scesi in campo perché hanno fatto qualcosa di bello e importante».
Futuro a Renate
Bocalon dal canto suo vede il futuro nel Renate: «Lo scorso luglio rifiutai alcune proposte dalla C e firmai in D con l’Aglianese, attirato dal progetto. Poi però ho capito che quella è una categoria troppo legata ai risultati, che deve crescere ancora tanto. Ho rescisso il contratto senza avere squadra e dopo due giorni mi ha chiamato il Renate. Ho firmato per 6 mesi e dopo due settimane mi hanno offerto il rinnovo. Quindi continuerò qui, in una società modello che opera bene da tanti anni e l’obiettivo è centrare la salvezza al termine delle 4 battaglie che ci attendono». La prima sarà lunedì contro il Mantova, che Bocalon spera a quel punto sia già in B.