Trasporto pubblico locale: il sindaco di Mantova sta con i colleghi della provincia e striglia Agenzia e Apam per i tagli
foto da Quotidiani locali
Chiusa la partita per la proroga del contratto per il trasporto pubblico locale interurbano, sta per aprirsi quella per l’urbano. Il contratto attuale scadrà il 31 maggio e Apam, Agenzia tpl di Mantova e Cremona e i cinque Comuni dell’hinterland dovranno sedersi attorno ad un tavolo per discutere i termini che porteranno alla proroga anche di quel contratto, probabilmente al 2025 per allinearsi all’interurbano e procedere poi alla gara doppia.
Spese coperte
«A breve ci incontreremo – dice il sindaco di Mantova Mattia Palazzi – Ascolteremo le richieste economiche e valuteremo. Noi come gli altri Comuni abbiamo sempre coperto la nostra quota e, ad oggi, non ci sono problemi di bilancio. Quelli erano con l’interurbano, che aveva causato lo sbilancio di Apam».
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Mantova, Porto Mantovano, Curtatone, San Giorgio Bigarello e Borgo Virgilio versano all’anno più di 900mila euro per pagare il servizio di collegamento con gli autobus. Il capoluogo si accolla la quota maggiore, circa 450mila euro, il 49% del totale.
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Il contratto in vigore dal 2012 prevede per l’urbano, a differenza dell’interurbano, l’adeguamento annuale al tasso programmato di inflazione, per cui la rivalutazione del costo chilometrico è sempre avvenuta. Si vedrà che richiesta avanzerà Apam e se i Comuni saranno disposti ad accoglierla.
A fianco dei sindaci
Palazzi ritorna sul rinnovo dell’interurbano per schierarsi a fianco dei sindaci che hanno subìto tagli alle corse: «Ritengo che quando si taglia il metodo da seguire sia quello di coinvolgere i sindaci, che poi dovranno spiegare ai loro cittadini le scelte fatte e i sacrifici che dovranno sostenere».
C’è un definanziamento strutturale del trasporto pubblico locale che è un problema, soprattutto in una provincia come la nostra con una popolazione anziana e distanze considerevoli da coprire
Palazzi affronta poi «il tema del definanziamento del trasporto pubblico locale che riguarda sia la Lombardia che l’Italia.
«È vero che la Regione, ogni anno, mette centinaia di milioni di euro nel trasporto pubblico, ma gran parte di quelle risorse sono su Trenord che non mi pare sia in grado di garantire un servizio efficiente – osserva – C’è, invece, un definanziamento strutturale del trasporto pubblico locale che è un problema, soprattutto in una provincia come la nostra con una popolazione anziana e distanze considerevoli da coprire: in questa situazione il trasporto pubblico diventa un servizio quasi sociale».