Concessioni balneari, subito in vigore le nuove linee guida
«Entro la fine di maggio le nuove linee guida per la messa a gara delle concessioni balneari potranno essere emanate».
Lo ha annunciato martedì in Consiglio regionale l’assessore al Demanio e al Patrimonio Sebastiano Callari, rispondendo a un’interrogazione del consigliere del Pd Massimiliano Pozzo che aveva chiesto quando sarebbero state approvate le linee guida per le gare in vista della scadenza delle attuale concessioni che era stata prorogata al 31 dicembre 2024 dopo le mareggiate dello scorso autunno.
Arriva quindi al traguardo il confronto con gli enti locali per individuare i criteri per le gare che consentiranno di tenere i Comuni rivieraschi «al riparo dal rischio di contenziosi quando saranno bandite le gare per assegnare le concessioni, in modo che anche le prossime stagioni balneari possano partire regolarmente» ha spiegato Callari.
Il 21 maggio è prevista l’ultima riunione della commissione con Regione ed enti municipali, commissione che poi «redigerà un testo che sarà presentato alla giunta regionale per la sua validazione». A quel punto entreranno in vigore. «Molti comuni – ha continuato l’assessore – sono già avanti, ad esempio Lignano e Monfalcone hanno messo in piedi una serie di procedure e aspettano il nostro via libera. Ma tutti gli enti locali interessati hanno partecipato attivamente».
Callari ha ricordato che non esistono norme a livello nazionale: «Siamo fermi a quella del 1942, pur rivisitata, e il risultato è che un ente locale ogni volta rischia di aprire un contenzioso enorme. Grazie a questa commissione abbiamo messo in fila tutti i problemi che i Comuni affronteranno nel fare le gare. Noi non possiamo legiferare in materia perché è competenza dello Stato, ma non potevamo lasciare soli i nostri enti locali».
Uno dei nodi da sciogliere nell’ambito del confronto era quello relativo all’individuazione di procedure e adempimenti da seguire per le opere inamovibili (ad esempio un pontile o addirittura un albergo) o di difficile rimozione che si trovano nelle aree da mettere a gara, di concerto anche con Agenzia del Demanio, Provveditorato alle opere pubbliche e Capitaneria di porto.
«Abbiamo introdotto la possibilità dell’incameramento delle opere inamovibili – ha sottolineato Callari –, perché davanti a una concessione messa a gara il vecchio concessionario potrebbe aprire un contenzioso e dire: “Queste opere le ho fatte io, qualcuno me le deve ripagare, io non sono disposto ad abbatterle”». La legge prevede il ripristino della situazione preesistente, ma una commissione tecnica consentirà di stabilire se e quanto l’opera realizzata abbia accresciuto il valore dell’area, in modo da stabilire una cifra da corrispondere al vecchio concessionario.
Inoltre, Callari ha già chiesto ai Comuni rivieraschi di prevedere comunque, nel predisporre le gare, l’individuazione di aree di libero accesso: «Credo sia, anche politicamente, una scelta forte e importante, perché è giusto dare la possibilità di accedere alla spiaggia anche a chi non può permettersi di pagare lettino e ombrellone» ha rimarcato Callari a margine del Consiglio.
Dal canto suo Pozzo ha affermato che «già la proroga tecnica di dodici mesi disposta dalla Giunta a fine 2023 ha lasciato diverse perplessità, è tempo che la Regione non si nasconda e metta i Comuni in condizione di procedere con le gare, dando chiarimenti agli operatori del settore».
In tutto sono 59 le concessioni attive a livello regionale. A queste si aggiungono 49 concessioni del settore diportistico, quasi tutte in scadenza.