Voto di scambio, il pm chiude l’inchiesta di Voghera. Dopo Miracca altri otto avvisi di garanzia: ecco i nomi
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Denaro, pacchi alimentari e promesse di lavoro per ottenere consensi: nel mirino era già finita l’assessora al Commercio
PAVIA
Soldi, pacchi alimentari e promesse di posti di lavoro in cambio del voto: l’ipotesi che a marzo aveva portato all’iscrizione nel registro degli indagati dell’assessora comunale di Voghera Francesca Miracca sembra avere trovato riscontri negli accertamenti disposti dal pubblico ministero Paolo Mazza. La procura ha chiuso l’inchiesta e insieme all’avviso di conclusione delle indagini sono arrivati altri nove avvisi di garanzia. Oltre alla stessa Miracca, che resta accusata di corruzione elettorale, il magistrato ha indagato, per il concorso nel reato, anche otto elettori, che avrebbero accettato i presunti favori in cambio del loro appoggio alla candidata per le elezioni comunali a Voghera dello scorso autunno.
nei guai anche l’accusatrice
L’avviso di garanzia è stato recapitato, tra gli altri, anche alla principale accusatrice dell’assessora, la 58enne vogherese Assunta Onorata: era stata lei a depositare in procura l’esposto contro Miracca. Una denuncia sottoscritta da altri 21 elettori. Alcuni di questi, interrogati, hanno ammesso di avere ricevuto pressioni e qualche regalo. Per questo adesso si ritrovano nei guai e potrebbero presto essere chiamati a rispondere davanti al giudice di voto di scambio, così come l’assessora.
gli altri elettori
Avvisi di garanzia dunque anche per i vogheresi Isolino Lichtenberger, 30 anni (detenuto in carcere a Vigevano dopo la condanna definitiva a 5 anni per omicidio stradale in relazione alla morte della 27enne Sara Macaluso); Maria Sbarra, 62 anni; Valentina Lacco, 32 anni; Andrea Di Simone, 45 anni; Francesco Patti, 40 anni (figlio di Assunta Onorata); Calogero Insalaco, 58 anni; Valentina Borin, 57 anni.
le contestazioni per l’assessora
Devono tutti rispondere dello stesso reato, anche se con ruoli diversi. Assunta Onorato è accusata di avere fatto da tramite (come da lei ammesso) per raccogliere i voti per la candidata Miracca tra altri elettori, persone in condizioni di disagio e difficoltà economica, in cambio di denaro e di pacchi alimentari. L’assessora al Commercio e Turismo Francesca Miracca, eletta in quella competizione elettorale con 573 preferenze (la seconda candidata più votata) nella coalizione “Lega Salvini Lombardia” facente parte dello schieramento di centrodestra a sostegno di Paola Garlaschelli, poi eletta sindaca, deve rispondere di avere offerto utilità e regalie per “comprare” l’appoggio elettorale di alcuni votanti.
Nell’atto che chiude le indagini il magistrato mette in fila le contestazioni. L’assessora avrebbe consegnato pacchi alimentari, denaro e avrebbe promesso posti di lavoro e lo sblocco di permessi edilizi e dei lavori di sistemazione igienico-sanitaria alla comunità Sinti di Voghera. La procura contesta anche un episodio specifico a Miracca, che avrebbe consegnato 3mila euro a Maria Sbarra, che a sua volta avrebbe girato 500 euro alla Onorato. Gli altri elettori indagati (come Patti, il figlio della Onorato) avrebbero infine ricevuto da Miracca la promessa di posti di lavoro, pacchi alimentari, buoni spesa e una casa in affitto.