Insetticida, trappole, feromoni, acqua e sapone le armi contro il coleottero Popillia japonica
Nei giardini e negli orti la raccolta manuale, anche se più faticosa, è l'unica soluzione praticabile contro la Popillia japonica, il coleottero originario del Giappone che si alimenta di foglie e di fiori di numerose specie vegetali e che è apparso nell’estate 2014 in alcuni Comuni della zona centro-settentrionale della valle del Ticino.
Il suggerimento arriva da Nicola Ardenghi, curatore dell’Orto botanico di Pavia che da giorni sta affrontando il problema comune a centinaia di proprietari di aree verdi. «Ovviamente – spiega – proponiamo una soluzione che esclude l’utilizzo di insetticidi: noi utilizziamo una bottiglia contenente acqua e sapone, in cui si fanno cadere gli insetti scrollando i fiori delle rose. Questa operazione è da eseguire alla mattina presto o verso sera, quando i coleotteri, una volta disturbati, non volano via perché ancora intorpiditi». In questo caso il costo è pari a zero, ma la lotta alla Popillia japonica può essere condotta anche con un altro sistema: la pastiglia di feromone, che è fatta a forma di cono e che non contiene insetticida. «Questa pastiglia – prosegue Ardenghi – emette un segnale sessuale che attira la Popillia, pronta ad accoppiarsi anche con un coleottero di specie diversa, la Oxythyrea funesta, che convive sui fiori di rosa con Popillia japonica ma che causa danni più contenuti alimentandosi di polline e rosicchiando solo gli organi fiorali. È una specie autoctona e per questo motivo non la eliminiamo: si riconosce facilmente dalla Popillia per la livrea uniformemente scura e punteggiata di bianco». La pastiglia di feromoni è efficace: pochissimi minuti dopo essere stata posizionata all’Orto Botanico, ha portato alla prima cattura di una Popillia.
Se il coleottero giapponese è l’incubo di orti e giardini privati, per il momento sembra non intaccare i frutteti e i vigneti. Gli uffici di Voghera-Casteggio, Broni-Stradella e Varzi di Confagricoltura Pavia non hanno ancora ricevuto segnalazioni. «Qualche segnalazione sporadica – rivela Bruno Marioli, in rappresentanza di Confagricoltura – ci è arrivata da proprietari di orti nella zona occidentale dell’Oltrepò, soprattutto vicino al Po. C’è comunque grande timore da parte di frutticoltori e viticoltori perché la Popillia attacca l’apparato fogliare, fondamentale per la fotosintesi clorofilliana: ciò determinerebbe la perdita del frutto e pertanto gli agricoltori sono in allerta ed eseguono monitoraggi quotidiani».
monitoraggio costante
Ormai da anni il Servizio fitosanitario di Regione Lombardia è attivo nel monitorare le popolazioni dell’insetto e nel controllarne la diffusione. Due le tipologie di trappole posizionate: quelle a cattura, costituite da barattoli gialli e verdi con speciali ali che attraggono e catturano un gran numero di adulti del coleottero, e quelle costituite da un treppiede ricoperto da una rete spruzzata con un prodotto insetticida. Gli insetti sono attirati verso la trappola dall’attrattivo posizionato al centro della struttura e il contatto con la rete consente l’assorbimento di minime quantità di insetticida. Per l’utilizzo di questa trappola i ministeri della Salute, dell’Ambiente e dell’Agricoltura hanno concesso una speciale autorizzazione.
«L'insetto – ha dichiarato l'assessore regionale lombardo all'Agricoltura, Fabio Rolfi - è innocuo per le persone, ma crea grande disagio nei giardini e negli orti. Il Servizio fitosanitario regionale ha messo in atto un piano di lotta integrato per contrastare la diffusione del coleottero, con centinaia di migliaia di catture soprattutto tra Milano, Pavia e Varese. Invito i lombardi a rispettare le trappole distribuite sul territorio. Chiediamo a cittadini e agricoltori – ha aggiunto – di non reperire e installare trappole in maniera autonoma perché contengono attrattivi e rischiano di essere controproducenti».
I cittadini possono intervenire con trattamenti insetticidi abbattenti di libera vendita per uso non professionale, per la difesa fitosanitaria di piante edibili. «La Popillia japonica – ha spiegato l'assessore – è un insetto molto mobile, leggero che si nutre di foglie, fiori e frutti. È attratto dalle rose e dalla vite, ma anche dalle piante da frutto. Le azioni messe in atto dai Servizi fitosanitari dal 2014 a oggi hanno rallentato la diffusione». Tutte le informazioni sul contrasto della Popillia Japonica possono essere reperite sul nuovo sito dedicato https://www.Fitosanitario.Regione.Lombardia.It. Umberto De Agostino