Il portale della Regione si inceppa: la terza dose in farmacia è un flop
Nel primo giorno somministrati soltanto 12 vaccini in provincia prima del black out informatico
PAVIA
Dodici vaccinazioni in un giorno. Nient’altro. Il sistema di somministrazione delle terze dosi in farmacia, inaugurato ieri anche in provincia di Pavia, si è bloccato sul nascere per i 27 farmacisti che hanno aderito al protocollo regionale. «Per i colleghi che hanno cercato di iniziare a vaccinare è stato impossibile procedere con le registrazioni – spiega il presidente provinciale di Federfarma, Enrico Beltramelli –. Un vero e proprio blocco». Colpa di chi? A monte del problema – spiega Regione Lombardia – ci sarebbe un intoppo nel sistema gestito da Aria (Azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti). «Un blocco temporaneo», ha spiegato l’azienda, garantendo che «sarebbe stato superato» e che «il sistema sarebbe tornato ad essere operativo da subito».
I vaccini ci sono
Sulla carta, da ieri mattina, la terza dose di vaccino anti-Covid avrebbe dovuto essere disponibile anche in farmacia. Il provvedimento riguarda gli ultra 60enni e gli operatori sanitari. E anche le farmacie pavesi, per ora 27, hanno aderito alla campagna sulla base di un accordo tra Federfarma e Regione Lombardia. Nei giorni scorsi non avevano a disposizione i vaccini (Pfizer), quindi hanno aperto le prenotazioni all’ultimo momento, quando il siero è arrivato. Gli interessati alla terza dose, per cui siano trascorsi almeno sei mesi dalla seconda, possono telefonare direttamente in farmacia e prendere appuntamento. Ogni farmacia recepirà le prenotazioni dei 60enni e degli operatori sanitari con lo strumento che preferisce (al telefono o via mail), considerando il proprio calendario di sessioni vaccinali. E in questa fase, per agevolare la nuova procedura, i cittadini non potranno prenotarsi attraverso la piattaforma regionale.
«Impossibile operare»
Tutto chiaro e programmato, ma alla prova dei fatti si è rivelato un flop. «I colleghi hanno cercato di accedere al sistema che consente le registrazioni delle vaccinazioni – sottolinea Beltramelli –, ma non c’è stato nulla da fare. Non ci sono riusciti perchè era bloccato». Oggi ci riproveranno e, a sentire la Regione, tutto dovrebbe essere tornato alla normalità.
Le farmacie somministrano il siero Pfizer, che può essere utilizzato come dose addizionale o booster indipendentemente dal vaccino fatto per il ciclo primario. La confezione minima che ogni farmacista può ordinare è una: contiene 30 dosi, ossia 5 flaconcini da 6 l’uno. Flaconcino che si conserva un mese ad una temperatura compresa tra 2° e 8°. Una volta diluito, il vaccino deve essere somministrato entro 6 ore.
Le farmacie che aderiscono alla campagna possono essere individuate attraverso la App Farmacia Aperta. Ogni farmacista riceverà, oltre ai vaccini, 12 euro di rimborso a iniezione, mentre siringhe e camici sono a carico proprio. La Regione ha calcolato una media per ogni farmacista di 100 inoculazioni al mese.