Frode fiscale, anche un manager pavese nell’indagine su Gs
/ PAVIA
C’è anche un pavese nell’indagine della procura di Milano per frode fiscale che ha portato al sequestro di quasi 65 milioni di euro alla società Gs del gruppo Carrefour. Marco Schiavi, 42 anni, dirigente Carrefour, è coinvolto nell’inchiesta insieme ad altre tre «figure apicali» della società per avere firmato la dichiarazione Iva dell’anno 2022, che insieme alle altre annualità, a partire dal 2018, avrebbe portato alla luce false fatture per operazioni inesistenti. Il sequestro è stato eseguito dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano. Il dirigente pavese, che risulta iscritto all’albo dei commercialisti con studio ad Albuzzano ma sospeso, è stato destinatario di una perquisizione nel suo ufficio di Milano. «La società ha avviato accertamenti e ci siamo messi subito a disposizione dell’autorità giudiziaria», si limita a dichiarare Schiavi, raggiunto al telefono.
l’accusa
L’indagine, portata avanti dal pm Paolo Storari, titolare di diversi fascicoli di questo genere, riguarda presunti «serbatoi di manodopera», usati da importanti aziende della logistica e della grande distribuzione, ma assunti formalmente, con il cosiddetto «schermo» di società «filtro», da consorzi e cooperative. Uno schema realizzato, secondo l’accusa, con false fatture ed evasione dell’Iva, attraverso il quale grandi aziende si garantiscono «tariffe altamente competitive appaltando manodopera» in modo irregolare per i loro servizi. Tra il 2018 e il 2022, in particolare, Gs Spa avrebbe «fatto largo ricorso all’esternalizzazione dei servizi di logistica, movimentazione merci, facchinaggio». Perquisiti in provincia di Pavia anche alcuni fornitori della società.