Vicino infastidito dal rumore irrompe con la spranga nella sede del circolo Arci
Landriano, ha spaccato la vetrata e aggredito i presenti: «Vi ammazzo». Il presidente dell’associazione: «Torneremo più forti, ma ci serve un altro posto»
LANDRIANO. Infastidito dalle voci e dalla musica di sottofondo, anche se a volume contenuto, ha fatto irruzione venerdì sera verso le 22 nella sede del circolo Arci, in via Trieste a Landriano, prima a mani nude e poi armato di spranga.
L’uomo, che abita vicino al circolo, ha devastato gli arredi, danneggiato la porta di ingresso a vetri, rotto la bacheca esterna (con cui si è ferito spargendo sangue sul pavimento del locale) e aggredito fisicamente due dei cinque presenti, costretti a chiudersi in bagno per mettersi al riparo dalla furia del vicino.
Solo l’intervento dei carabinieri lo ha riportato alla calma. «Noi siamo potuti uscire soltanto scortati a casa dai militari – racconta il presidente del circolo Arci “Federico Garcia Lorca”, Alessandro Abbiati –. Un fatto gravissimo, che ci costringerà chiudere la sede a tempo indefinito. Ma torneremo più forti di prima: siamo a Landriano da 30 anni e continueremo le nostre attività. Solo che ci serve un’altra sede».
La denuncia
Il presidente e altri soci consiglieri hanno presentato una denuncia sull’accaduto ieri mattina in caserma. In passato c’erano stati già alcuni screzi con il vicino, ma nulla che facesse presagire quello che è successo venerdì sera. «Il circolo apre per le sue attività il sabato mattina dalle 10 alle 12 e la sera dalle 21 alle 23, al pomeriggio ci sono i laboratori creativi – spiega il presidente –. Al massimo durante queste aperture c’è musica di sottofondo, tenuta a volume contenuto. Qualche tempo fa il vicino si era lamentato perché, nonostante gli orari sempre rispettati, diceva di non riuscire a dormire. Poi tutto sembra essere rientrato, anche se stavamo valutando di insonorizzare il soffitto per essere più tranquilli ed evitare problemi. Ci siamo anche incontrati per strada, si era perfino scusato. Lo abbiamo anche invitato a partecipare qualche volta alle nostre iniziative». Accadeva mesi fa. Da allora nessuna lamentela. Fino a venerdì sera, quando l’uomo ha fatto irruzione nella sede del circolo, dove erano presenti cinque persone.
«Vi ammazzo tutti»
«Verso le dieci e un quarto di sera abbiamo sentito colpi sul soffitto – racconta il presidente –. Allora ho detto agli altri di affrettarci a bere, per andare via. Nemmeno il tempo di finire la frase che abbiamo sentito prima una botta sulla finestra, poi urla e minacce del tipo “Vi ammazzo tutti, dovete andare via di qua”. Poi ha dato un calcio contro la vetrata ed è entrato nel locale come una furia. Ho cercato di calmarlo ma mi ha dato una sberla e un altro consigliere si è preso un pugno in faccia. Si è preso un tavolo nostro e lo ha portato fuori, a quel punto abbiamo chiuso la porta, ma lui con una spranga ha cercato di buttarla giù. Ci siamo rifugiati in bagno fino a che non sono arrivati i carabinieri».
Ora l’intenzione è andare via. «Non siamo più tranquilli. Il circolo è frequentato anche da famiglie con bambini, non possiamo correre rischi sulla sicurezza delle persone – dice il presidente –. Abbiamo ricevuto tanta solidarietà, ma ora abbiamo bisogno di una sede alternativa».