Accumulano debiti per 150mila euro: due pensionati aiutati dalla legge “salva suicidi”
PAVIA. Motivi di salute ma anche la crisi delle aziende in cui erano occupati li hanno portati a rivolgersi, negli anni, a diverse finanziarie per far fronte ai debiti e alle esigenze di vita. E anche dopo la pensione la situazione non è migliorata, anzi per onorare le rate mensili dei prestiti sono stati costretti a vendere la casa, già ipotecata. Alla fine, con oltre 150mila euro di debiti, hanno capito che le pensioni di entrambi non sarebbero mai bastate a liberarsi da quella morsa. I coniugi di Pavia, entrambi over 70enni, sono usciti dall’incubo solo dopo avere avuto accesso alla legge sul sovraindebitamento, detta anche legge “salva suicidi”, che ha permesso loro di tagliare i debiti: pagheranno circa 23mila euro, in cinque anni, per sanare la loro situazione.
Il sostegno di Federconsumatori
I coniugi si sono rivolti a Federconsumatori Pavia, l’associazione presieduta da Cristiano Maccabruni, e sono stati messi in contatto con un legale dell’associazione, l’avvocata Maria De Luca, per provare ad accedere alla procedura. La legge sul sovraindebitamento, entrata in vigore nel 2012, permette infatti a un normale cittadino di presentare un piano di rientro dal debito che sia sostenibile. Un piano legato, quindi, alle possibilità concrete di estinguere l’ammanco. Se accolta dal tribunale, la procedura consente di cancellare il debito pagando delle rate che tengano conto della effettività capacità economica di una persona. In questo caso per il piano di cancellazione del debito si è tenuto conto delle entrate dei coniugi, che ammontano a poco più di 2mila euro di pensioni, e del necessario per vivere (marito e moglie hanno anche un figlio in casa), tra mangiare, muoversi (un’auto) e le utenze per vivere. Nel piano è stata ripercorsa anche la storia dei coniugi, perché uno dei requisiti per accedere alla procedura è dimostrare che l’accumulo dei debiti sia avvenuto in modo incolpevole, quindi per cause di forza maggiore.
L’acquisto della casa e le malattie
Un peso, nelle difficoltà economiche che i coniugi, genitori di tre figli, si sono trovati ad affrontare, lo hanno avuto i problemi di salute, che hanno inciso anche sulle capacità lavorative della coppia. Entrambi lavorano, con due stipendi medi quando decidono di comprare casa. Le cose cominciano a cambiare quando il marito ha un problema di ernia del disco e dopo l’operazione si vede costretto ad accettare un cambio di mansione, con una riduzione dello stipendio. I coniugi devono ricorrere a una finanziaria per pagare le rate del mutuo. Anni dopo l’uomo va in pensione e con la liquidazione paga una parte del finanziamento. Ma non basta. L’azienda della moglie va in crisi e mette i dipendenti in mobilità. Anche questo stipendio si riduce e quando la donna va in pensione la liquidità serve a pagare parte dei debiti. Finito di pagare il mutuo, però, resta il debito con la finanziaria, che spinge i coniugi a stipulare un altro finanziamento. Subentrano altri problemi di salute e buona parte delle entrate, ormai le sole pensioni, servono per curarsi. La situazione si aggrava e la coppia è costretta a ricorrere ad altri prestiti per poter andare avanti. Fino a che a un certo punto il debito diventa insostenibile. Solo a quel punto i coniugi chiedono aiuto. —