Cittadella, dopo il ko a Brescia accuse all’arbitro anche dal sindaco
foto da Quotidiani locali
«Ho un taglio al polpaccio. Borrelli è entrato a gamba tesa su di me». Lorenzo Carissoni va dritto al punto. Il ventiseienne terzino bergamasco è stato l’involontario protagonista dell’azione al centro dei riflettori nel weekend del Cittadella, tant’è che sui social che gravitano intorno all’ambiente granata non si parla d’altro. Il gol del Brescia che ha sbloccato la partita andava annullato.
Anche il sindaco Luca Pierobon ha preso posizione sull’episodio in un post che riprende il fermo immagine del Mattino con il colpo da karate dell’attaccante lombardo: «Non critico mai l’arbitraggio e il Var, ma qui qualche domanda dobbiamo farcela. Dopo il pestone preso da Vita contro la Sampdoria (rigore netto), non rilevato dall’arbitro (può capitare) e non rilevato dal Var (non può capitare), ieri questo gol da annullare. Sicuramente dobbiamo essere artefici del nostro destino, ma con regole chiare», la riflessione del primo cittadino, riferita a un’azione più di stampo rugbistico che calcistico, probabilmente viziata anche da un paio di tocchi col braccio, dello stesso Borrelli e, prima di lui, di Bianchi.
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Polemiche a parte, resta l’impressione di un Citta giù di corda rispetto a quello che, da novembre in poi, aveva inanellato nove risultati utili consecutivi. In altre parole, c’è stato un errore arbitrale evidente, che ha condizionato la partita, ma occorre anche interrogarsi sul calo di una squadra che ora balla in difesa e che non riesce a esprimersi con continuità su quegli alti ritmi a cui aveva abituato tutti.
«Dal campo la mia sensazione è che il Brescia ne avesse di più. Non so se ha preparato meglio la gara, ma sicuramente ha fatto vedere di volere la vittoria più di noi, conquistando tutti i rimpalli», riprende Carissoni. Adesso, va da sé, serve una reazione. «In questo momento dobbiamo rimanere lucidi. Se abbiamo 36 punti è perché li abbiamo meritati. Come sapete siamo la società col tetto ingaggi più basso della categoria, ma nonostante questo siamo lì, a dimostrazione che abbiamo intrapreso un percorso bellissimo. Ora dobbiamo compattarci ancora di più. Da qui si riparte allenandosi con la massima intensità e preparando al meglio la gara col Parma di sabato. E io sono convinto che tutti insieme sapremo uscirne, ascoltando le indicazioni del mister, che ci mostrerà gli errori commessi».
Evidenti quelli in occasione del 2-0, perché, se sulla regolarità del primo gol c’è molto da discutere, il secondo ha trovato la difesa malmessa. «Io stavo rientrando, perché avevo giocato la palla per Pittarello in attacco, prima della loro ripartenza. Posso dire che chi ha messo il cross (Bisoli, ndr) è stato bravo, riuscendo a scavalcare Negro. Ma noi in quel frangente dovevamo essere disposti meglio».
Ko a parte, Carissoni si sta confermando uno dei terzini più forti della categoria cadetta. E fa specie pensare che nessuno, prima del digì Marchetti, avesse pensato di portarlo in Serie B. «Il direttore mi ha dato una grande opportunità. Prima avevo meno consapevolezza delle mie qualità, e il fatto di essere rimasto svincolato per un periodo mi ha fatto maturare. Ora, in questo ambiente, mi sento pronto. E spero di togliermi delle soddisfazioni con la maglia del Citta».