Sorpresa Samardzic: il serbo è a un passo dall’approdo alla Juve
Lazar Samardzic è a un passo dal vestire la maglia della Juventus per i prossimi cinque anni, un accordo su cui le parti hanno lavorato alacremente ieri a Torino fino a notte fonda, e che potrà essere formalizzato solo al momento della cessione di Radu Dragusin al Tottenham e di Filippo Ranocchia al Palermo. Quanto c’entrino i difensori di Genoa e Empoli nell’operazione Samardzic sarà presto detto affrontando il cruciale tema dell’indice di liquidità con cui la Juventus deve fare i conti (al centesimo) per essere attiva sul mercato in entrata, ma prima di addentrarci nel dettaglio va riavvolto il film della clamorosa giornata di ieri, quando Mladen Samardzic, il padre del talento mancino, ha raggiunto Torino assieme al procuratore Tolga Dirican per incontrarsi con Cristiano Giuntoli, già “innamorato” di Samardzic ai tempi del Napoli.
Torino quindi, e non Napoli, là dove Aurelio De Laurentiis non è riuscito a chiudere l’operazione imbastita da giorni, senza trovare la quadra con “papà Mladen” sull’ingaggio a Lazar, oltre a quel 50% dei diritti d’immagine che hanno compromesso l'affare. Dettagli? Non proprio per il padre del bianconero, uno che aveva già dato ampia dimostrazione di quanto una singola voce (al tempo erano le commissioni di procura) nella trattativa fosse determinante per apporre la firma. Una precisione cavillosa che non può essere compresa se non da una società che al momento deve spaccare il capello in quattro.
È proprio quanto sta facendo la Juve, stretta nella morsa dell’indice di liquidità, il famoso parametro che Figc e Covisoc introdussero dopo il fallimento del Parma, individuando nell’indice del rapporto tra le attività correnti e le passività correnti, lo strumento per impedire alle società di fare il passo più lungo della gamba.
E quello della Juve è un passettino per non inciampare al di sotto di un valore di 0,6, soglia che, se oltrepassata, non permetterebbe alla Juventus alcuna operazione di acquisto per due sessioni di mercato autunnali. Un modo per restarci dentro a Torino però lo hanno trovato, incassando i soldi dalle cessioni di due ex ragazzi del vivaio, a cominciare da Dragusin, promesso sposo al Tottenham per 31 milioni, quattro dei quali il Genoa li verserà nelle casse della Juve. Altri quattro entreranno poi dalla cessione a titolo definitivo di Ranocchia al Palermo. Eccoli qui i soldi che servono per arrivare subito, e non in estate a Samardzic, facendo “copia e incolla” delle condizioni che l’Udinese aveva già trovato con l’Inter, ovvero un prestito oneroso a 4 milioni più 16 milioni e ulteriori bonus, da versare a determinate condizioni, tramutando il tutto in un obbligo di riscatto.
Vero che l’Inter aveva anche inserito Giovanni Fabbian (valutato 5 milioni) con diritto di recompra al 2025 per 12, e qui bisognerà vedere se Juve e Udinese si accorderanno sull’inserimento di un giocatore da girare adesso a Udine, o saranno alzati i bonus.
È questo lo stato dell’arte, con Samardzic avviato a Torino con buona pace anche del Brighton allenato dall’italiano De Zerbi (che si era inserito) e del Napoli ovviamente, che però potrebbe provarci ancora con Nehuen Perez, per il quale l’Udinese chiede 15 milioni.