Bullismo e rinascita, lo sceneggiatore Bozzetti presenta il film “Neve”

Il bullismo, la complessità dell’adolescenza e la difficoltà dei rapporti genitori-figli sono i temi che sviluppa, con una certa delicatezza, il film “Neve”, di e con Simone Riccioni, al suo esordio alla regia e che ha pure firmato la sceneggiatura assieme, tra gli altri, a Fabrizio Bozzetti, milanese ma friulano d’adozione.

Al Visionario, giovedì 7 marzo, la proiezione speciale delle 19.30 sarà presentata – e commentata al termine – proprio da Bozzetti.

«Ho già collaborato con Riccioni per “La mia seconda volta” e “Neve” nasce come proseguimento di quell’esperienza» racconta Bozzetti. Un film che in brevissimo tempo si è trasformato da idea a realtà. «Da quel nocciolo di partenza – indica lo sceneggiatore –, una trentina di pagine, c’era la potenzialità di strutturare un racconto potente, che nasce da una vicenda reale».

Una storia di formazione che parla di un incontro tra una ragazzina, Neve, che inizia la prima media ed è molto matura per la sua età (interpretata dalla marchigiana Azzurra Lo Pipero, nella foto con Riccioni) e un uomo (Leonardo Morino, che ha il volto di Riccioni) attore in crisi e decisamente immaturo per i suoi 35 anni. Un incontro destinato a cambiare i destini di entrambi.

Nel cast anche Margherita Tiesi (Marta, la mamma di Neve), Simone Montedoro e Alessandro Sanguigni.

«Neve è una ragazzina sensibile e a scuola è ripetutamente vittima di bullismo – racconta Bozzetti –, smette di parlare e si isola sempre di più. La madre la iscrive al corso di teatro tenuto da Leonardo per smuoverla da quella situazione e lei, in questa forma artistica, troverà il modo di esprimere se stessa dopo l’emarginazione subita. Tra l’attore e Neve si creerà un rapporto molto forte e si aiuteranno l’uno con l’altra a curare i rispettivi problemi». Il film (indipendente, low budget e girato nelle Marche) si rivolge ai giovani e ha una valenza educativa. «Vuole arrivare al pubblico delle scuole – sottolinea Bozzetti – ed è stato inserito nel circuito delle presentazioni negli istituti anche in Friuli Venezia Giulia. Ci si interroga sulle discriminazioni, su cosa significhi davvero essere genitori, sulla perdita, sui sentimenti, ma anche sulle aspirazioni dei ragazzi».

Una commedia drammatica che raggiungerà diverse generazioni: in molti si ritroveranno nella storia.