Scippo della borsa commesso per noia, era stato prosciolto ed espulso: torna a Pordenone, arrestato ma subito libero

PORDENONE. Espulso dal prefetto di Pordenone a luglio dell’anno scorso, dopo essere stato indagato per un tentato scippo proposto da un amico per noia, è ritornato in città senza autorizzazione.

Otto mesi dopo l’espulsione è stato sorpreso dalla polizia locale martedì durante un controllo a Pordenone e arrestato in flagranza per reingresso illegale in Italia.

Hamza Zayadi, 23 anni, marocchino, senza permesso di soggiorno e senza fissa dimora, è stato processato ieri pomeriggio con rito direttissimo dinanzi al giudice monocratico Francesca Vortali. Dopo aver trascorso la notte in camera di sicurezza, è stato rilasciato dal giudice per assenza di esigenze cautelari. Il processo è stato rinviato al 21 marzo. Ora però Zayadi, assistito d’ufficio dall’avvocato Luigi Bonomo, è di nuovo libero. A imporre il rilascio a piede libero è il codice di procedura penale. Il reato per il quale si procede prevede una pena di un anno in caso di condanna. Meno della condizionale (due anni per gli incensurati). Le misure cautelari possono essere applicate solo per pene superiori ai due anni. Per ciò è stato liberato. Zayadi, fra l’altro, ha ottenuto una sentenza di non luogo a procedere, per espulsione, dall’accusa di tentato scippo avvenuto in via Beato Odorico il 23 febbraio 2023. Episodio inserito nell’indagine di carabinieri e squadra mobile sulla banda che aveva messo a ferro e fuoco via Mazzini, corso Garibaldi e largo San Giorgio a suon di furti, pestaggi e rapine. A maggio era stato sottoposto all’obbligo di firma per la partecipazione al tentato scippo. Una commerciante era rovinata a terra dopo che avevano cercato di strapparle la borsetta. A luglio Zayadi era stato messo su un volo da Venezia in Marocco. Lui, però, non vuole stare in patria, ma in Italia: così ha motivato il suo ritorno.